(Teleborsa) -
UBI Banca ha chiuso l'esercizio 2019 con risultato netto di 251,2 milioni, che sconta il diverso peso della fiscalità rispetto all'anno precedente, ed un
utile prima delle imposte e dei terzi di
506,6 milioni, in crescita del 10,7% rispetto ai 457,6 del 2018.
L'utile al netto delle poste non ricorrenti si porta a 352,9 milioni, in
aumento 16,7% rispetto ai 302,4 del 2018.
Dividendo proposto di 13 centesimi per azione (12 centesimi nel 2018), con un
incremento dell’8,3% e un rendimento del 4,4% sul prezzo di chiusura del titolo al 7 febbraio 2020
Nel 2019, la Banca ha registrato un positivo andamento dei
proventi operativi (+3,4% a 3.637,9 milioni) che della continua riduzione dei costi (-3,3% a 2.368,5 milioni o -4,4% al netto dei contributi sistemici), che ha permesso di
incrementare del 18,5% il risultato lordo della gestione operativa a 1.269,4 milioni, nonostante il contesto sfavorevole.
Scendono i crediti deteriorati lordi, che si riducono
di circa un terzo (-29,6%) rispetto al 2018 e del 17,7% rispetto a settembre 2019: crediti deteriorati lordi pari al
7,8% del totale verso la clientela (9,34% a settembre 2019 e 10,42% a fine 2018). E' all'esame
un’ulteriore cessione di un portafoglio di circa 800 milioni lordi di sofferenze SME, il cui costo è già in parte significativa assorbito nelle rettifiche su crediti dell’ultimo trimestre. Includendo tale operazione i crediti deteriorati lordi pro-forma si attesterebbero al 6,9% del totale crediti lordi.
Nel 2019, la banca ha saputo consolidare la propria posizione patrimoniale, con un
CET1 ratio in miglioramento al 12,3% (11,34% a fine 2018), confermando la forte posizione di liquidità e conseguendo con ampio anticipo i target attesi quali requisiti minimi di capitale (MREL).
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