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Lavoro, Confcommercio: dati Istat mostrano situazione fragile

Confesercenti: autonomi sempre più in crisi

Economia
Lavoro, Confcommercio: dati Istat mostrano situazione fragile
(Teleborsa) - "In linea con un'economia bloccata, i dati congiunturali progressivamente convergono a disegnarne le caratteristiche di fragilità. A gennaio, per il secondo mese consecutivo, l'occupazione ha mostrato un calo contestuale a un contenuto aumento delle persone in cerca di lavoro.

Ancora più preoccupante risulta l'uscita verso l'inattività di una parte delle fasce più giovani, segnale di scarsa fiducia verso l'opportunità di trovare a breve un'occupazione. Queste dinamiche si amplificheranno notevolmente nei prossimi mesi se la crisi sanitaria non troverà una pronta risoluzione". E' il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio ai dati su occupati e disoccupati a gennaio diffusi oggi dall'Istat.

Confesercenti: lavoratori autonomi sempre più in crisi.
I dati Istat sull’occupazione di gennaio sanciscono, ancora una volta e in modo drammatico, lo stato di difficoltà conclamato delle micro e piccole imprese e dei lavoratori autonomi, del commercio, del terziario, dell’artigianato. Una situazione sempre più grave che richiede interventi urgenti.

A inizio anno - si legge nella nota ufficiale- si registra una frenata congiunturale dell’occupazione rispetto a dicembre, pari a 40mila occupati in meno, ma rispetto allo scorso anno si registra un aumento di oltre 70mila unità. Nel complesso lo scenario è particolarmente fosco per i lavoratori indipendenti che diminuiscono sia rispetto al mese scorso (25mila, lo 0,5%) sia rispetto ad anno fa (80mila, l’1,5%). Rispetto al 2004, il lavoro autonomo italiano ha perso un milione di occupati (il 16,5%).

In questo contesto da tempo fortemente critico per piccoli imprenditori e professionisti, si è inserita anche l’emergenza Coronavirus. "Per questo chiediamo all’esecutivo di fare presto: è urgente intervenire mettendo al più presto in campo provvedimenti condivisi per gestire da una parte la fase emergenziale e dall’altra la non meno importante fase di rilancio", conclude la nota.
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