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Istat, disoccupazione giovanile risale al 29,3%

A gennaio calo di 40mila occupati su base mensile

Economia, Macroeconomia
Istat, disoccupazione giovanile risale al 29,3%
(Teleborsa) - A gennaio si confermano gli andamenti negativi dell’occupazione già registrati a dicembre, con variazioni più contenute sia nel numero di occupati sia nel tasso di occupazione.

Lo rileva l'Istat sottolineando che la flessione dell’occupazione riguarda soprattutto donne, under 35, lavoratori temporanei e autonomi, che si confermano ai minimi storici, mentre una sostanziale stabilità caratterizza i dipendenti permanenti. Confermata, rispetto a dicembre, anche la lieve crescita del numero di disoccupati e dell’inattività.

Gli andamenti trimestrali si risolvono in una sostanziale stabilità dei tassi, mentre quelli tendenziali confermano la crescita dell’occupazione dipendente, soprattutto permanente, e la diminuzione della disoccupazione e dell’inattività.

Nel dettaglio, a gennaio l’occupazione diminuisce rispetto al mese di dicembre 2019, l’inattività cresce e il numero di disoccupati aumenta lievemente a fronte di un tasso di disoccupazione che rimane stabile.

Il numero di occupati diminuisce di 40mila unità (-0,2% rispetto al mese precedente) e il tasso di occupazione si attesta al 59,1% (-0,1 punti percentuali).

La flessione dell’occupazione interessa uomini e donne, lavoratori dipendenti (-15mila) e indipendenti (-25mila) e tutte le fasce di età, a esclusione delle persone tra i 35 e i 49 anni (+13mila).

La lieve crescita delle persone in cerca di lavoro è dovuta all'aumento registrato per le donne (+2,3%, pari a +27mila unità), tra i 15-24enni e per gli over50; tra gli uomini, invece, il numero delle persone in cerca di occupazione diminuisce (-1,7%, pari a -23mila unità), così come tra i 25-49enni. Ne deriva la stabilità del tasso di disoccupazione (al 9,8%) e l’aumento di quello giovanile al 29,3% (+0,6 punti percentuali).

La crescita degli inattivi (+0,2%, pari a +20mila unità), che coinvolge entrambi i sessi, si concentra tra i 15-34enni; il tasso di inattività sale al 34,4% (+0,1 punti percentuali).

Un lieve calo dell’occupazione (-0,1%, pari a -15mila unità) si osserva anche confrontando il trimestre novembre 2019-gennaio 2020 con quello precedente (agosto-ottobre 2019) e riguarda, in particolare, i lavoratori indipendenti (-38mila); l’occupazione infatti aumenta tra i dipendenti (+23mila), oltre che tra i 25-34enni (+11mila) e gli over 50 (+36mila).

Nello stesso trimestre aumentano lievemente le persone in cerca di occupazione (+7mila) e diminuiscono gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-26mila unità).

Rispetto a gennaio 2019, la crescita dell’occupazione (+0,3%, pari a +76mila unità) è verificata per genere e classe di età, con l’unica eccezione dei 35-49enni per effetto del loro decrescente peso demografico. Aumentano i lavoratori dipendenti (+156mila unità), soprattutto permanenti (+112mila), mentre gli occupati indipendenti diminuiscono di 80mila unità.

Nell'arco dei dodici mesi, l’aumento degli occupati si accompagna a un calo dei disoccupati (-6,2%, pari a -166mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,4%, pari a -47mila).
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