(Teleborsa) -
Giornata chiave per il petrolio in vista del
vertice dei Ministri Opec in calendario
oggi 5 marzo a Vienna. Il 178° meeting dei Ministri del cartello tenterà di raggiungere un
accordo sui possibili tagli produttivi -
da 600 mila a 1 milione di barili al giorno - ma al suo interno persistono divisioni sulla dimensione del taglio.
E la situazione si complica ancora di più se si considerano i
membri esterni che compongono l'Opec Plus, che si riunirà in teleconferenza per ragioni di sicurezza. La
Russia, principale membro esterno del cartello dei produttori petroliferi
annuncerà le sue decisioni domani, venerdì 6 marzo.
Il
taglio fino a 1 milione di barili, da attuare nel 2° trimestre di quest'anno, era stato già
proposto dal Joint Technical Committee dell'Opec un mese fa, quando ancora
l'epidemia di Coronavirus non aveva assunto una dimensione globale. Ma da allora troppe cose sono cambiate e la
situazione del mercato petrolifero è stata definita
"grave" dal Presidente di turno dell'Opec, il Ministro algerino
Mohamed Arkab, che sollecita
"un'azione concreta e credibile".
I 13 Ministri del cartello, capitanati dall'
Arabia Saudita, che da un mese
sta invocando una riduzione dell'output, tenteranno oggi di rispondere al
crollo della domanda di greggio, causata soprattutto dalla
grave crisi in cui versa il settore del
turismo e de
l trasporto aereo, che si torva ora a confrontarsi con
una domanda pressoché dimezzata.
Resta poi
l'incognita della Russia, che sinora ha ostacolato un possibile accordo sui tagli produttivi, anche se il
Presidente Vladimir Putin negli ultimi giorni ha fatto cenno alla
possibilità di appoggiare un taglio produttivo.
E quindi il problema sarà capire la dimensione di questo taglio e se per i mercati sarà sufficiente a tamponare l'emergenza. Il petrolio
Light Crude (qualità nordamericana), che era caduto al su
minimi di 43 dollari al barile (la qualità nordamericana), su minimi che non si vedevano da fine 2018, è improvvisamente
rimbalzato a 47,13 dollari (+0,7%). Il
Brent del Mare del Nord naviga invece sui
51,54 dollari al barile (+0,8%).
(Foto: ambquinn / Pixabay)