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Broyer (S&P Global Ratings): "BCE tagli subito i tassi"

"Un taglio dei tassi facilita il credito perché dà più incentivi alle banche a prestare, ma principale ragione è la moneta"

Economia, Macroeconomia
Broyer (S&P Global Ratings): "BCE tagli subito i tassi"
(Teleborsa) - La Banca Centrale Europea tagli subito i tassi di interesse come risposta alla crisi da coronavirus, in modo da incentivare le banche a prestare denaro e, soprattutto, a evitare che l'euro crolli in modo da garantire la sostenibilità del debito grazie all'accesso di liquidità.



Lo ha dichiarato Sylvain Broyer, capoeconomista per l'Europa di S&P Global Ratings, in un'intervista al Corriere della Sera, parlando dei rischi attuali dovuto all'epidemia da Covid-19.

La BCE ha calendarizzato un Consiglio direttivo per giovedì 12 marzo da cui si attendono molte risposte per capire come l'Eurotower voglia fronteggiare l'emergenza economica.

Con i tassi già tra zero e negativi, molti economisti ritengono che un taglio dei tassi sia la mossa sbagliata. Anche Broyer ammette che "l'asticella è alta per un taglio" e che "siamo già vicini al punto in cui ridurre ancora i tassi può portare più danni che benefici all'economia dell'area euro. Ma non credo che ci siamo già. Sono invece d'accordo nel dire che non è per stabilizzare i listini azionari che vanno tagliati".

Le motivazioni sono essenzialmente due. La prima è che il "taglio dei tassi facilita il credito perché dà più incentivi alle banche a prestare", ma "la principale ragione per tagliare è la moneta" e non tanto "perché una rivalutazione potrebbe danneggiare l'export europeo. È più una questione dell'acceleratore finanziario", spiega l'economista dell'agenzia di rating.

Si tratta dunque di "impedire all'acceleratore finanziario di peggiorare, di impedirgli di portarci da un temporaneo choc di domanda a una recessione aperta o anche a una depressione".

Broyer ricorda che il vero pericolo "non è solo la leva finanziaria. È l'interconnessione dei mercati. Questo che viene da un'epidemia è uno choc sull'economia mondiale, che in parte riduce l'offerta e in parte la domanda", conclude l'economista, sottolineando che "l'effetto di riduzione della domanda prevale, portando a forze deflattive che fanno scendere i prezzi delle materie prime".

"Ora, visto il livello di leva finanziaria che c’è nel mondo, l'unico modo di garantire che il debito resti sostenibile è assicurarsi che l'accesso alla liquidità non diventi un problema e che l'economia non collassi completamente".
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