(Teleborsa) - L'emergenza sanitaria provocata da
Covid-19 potrebbe generare una
recessione globale breve, ma profonda, e le azioni delle
banche centrali, che stanno intervenendo sulla
liquidità, potrebbero avere
scarsi effetti sul credito, a meno che alle banche vengano offerte adeguate garanzie contro il default. Ed emerge anche dirompente il problema della
predilezione per la liquidità e dei
deflussi record dei fondi. E' quanto emerge da un report di
Generali Investments, dopo il
taglio dei tassi a zero deciso dalla Fed e l'azione coordinata di tutte le banche centrali del mondo per sostenere la liquidità.
Vincent Chaigneau, Head of Research di Generali Investments, nota che la
Fed ha intrapreso azioni decisive, ma i futures sull’azionario sono scesi di quasi il 5%; durante la
crisi finanziaria globale del 2008-09, l'ultimo taglio della Fed è arrivato a dicembre 2008, ma le azioni hanno toccato il fondo solo a marzo. "
Il 2020 non è il 2008 - afferma - all'epoca si temeva che le banche in fallimento potessero far collassare il sistema finanziario. Si spera che questa recessione globale abbia vita breve, ma sarà profonda.
La preoccupazione - sottolinea - è che, visto
l’elevato indebitamento, la brusca frenata dell'economia possa fortemente
impattare sulle imprese, piccole e grandi. La Fed ha fatto molto per affrontare il crescente stress finanziario, ma
ci sono cose che non hanno fatto o non potevano fare. Powell ha commentato: "Non abbiamo l'autorità legale per acquistare altri titoli e non stiamo cercando tale autorità ... Non abbiamo gli strumenti per raggiungere gli individui e in particolare le piccole imprese ... Pensiamo che la risposta fiscale sia fondamentale".
Secondo Chaigneau vi sono
due tipi di interruttori: Le banche centrali offrono
liquidità, ma le banche commerciali non presteranno a meno che non ottengano
garanzie governative per il rischio default.
Acquisti di attività rischiose (obbligazioni societarie o azioni) richiederebbero un
cambiamento nel Federal Reserve Act, o garanzie dal Dipartimento del Tesoro. "I nostri occhi - afferma - sono puntati al mercato del credito poiché i rimborsi potrebbero mettere
a rischio la liquidità dei fondi. I fondi di debito investment grade, high yield e sui mercati emergenti hanno registrato i
deflussi più grandi di sempre la scorsa settimana
(34,1 miliardi dollari); un record di
136,9 miliardi indirizzati verso pura liquidità".