(Teleborsa) - Arriva nel pieno dell'emergenza coronavirus la
protesta dei benzinai con i sindacati di categoria che hanno proclamato a partire da oggi, mercoledì
25 marzo, la
chiusura progressiva dei distributori in tutto il Paese - a partire dalla
rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali, e, a seguire, tutti gli altri anche lungo la
viabilità ordinaria - perchè
"da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio". Secco no del
Garante sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali che "
invita" a revocare subit
o l'astensione, mentre il Premier Conte ha assicurato che verrà adottata "un'ordinanza in modo da
assicurare i rifornimenti nella penisola" perchè "
è chiaro che in questo momento dobbiamo presidiare le attività essenziali". Nel frattempo, la Ministra dei Trasporti,
Paola De Micheli, e il Ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli, hanno annunciato che si sta lavorando a a
"intese tra i concessionari e i benzinai" e che i gestori potranno concordare con i concessionari autostradali periodi di apertura alternata. In ogni caso, dovranno essere garantiti, i
rifornimenti self-service. L'iniziativa - si legge nella nota rilasciata dal MIT - è rivolta ad assicurare, anzitutto, la
mobilità delle merci e del servizio di trasporto che rientra tra quelli di interesse pubblico essenziale.
Le
tre sigle sindacali Faib, Fegica e Figisc/Anisa parlano, intanto, di oltre
100.000 persone
"letteralmente invisibili" per il Governo che, "senza alcuna menzione, hanno finora assicurato, senza alcun sostegno né di natura economica, né con attrezzatura sanitaria adeguata, il
pubblico servizio essenziale di distribuzione di energia e carburanti per il trasporto di beni e persone" "Evitare assolutamente il minacciato blocco": questo l'appello del Vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè. Vista situazione di particolarità criticità come quella che stiamo vivendo ormai da giorni, la serrata dei benzinai rischia, infatti, di bloccare completamente il Paese e i rifornimenti di
supermercati e negozi di prima necessità.