(Teleborsa) - Lo sforzo che abbiamo fatto per il lavoro autonomo vale
3,5 miliardi di euro, un ammontare di risorse mai stanziato per un segmento
importante del mondo del lavoro che è sempre stato escluso da ogni forma di ammortizzatore sociale. La cifra si può migliorare e lo stiamo discutendo in vista del decreto che verrà approvato nei prossimi giorni". Lo ha detto Antonio Misiani, Viceministro dell'Economia, a Radio 24. "E' giunto il momento di
pensare a misure strutturali di welfare per questi lavoratori", ha aggiunto.
CAPITOLO PRESTITI - Tante le aree di intervento. "Stiamo lavorando a
prestiti con interessi a zero che possono arrivare fino al
25% del fatturato, cioè tre mesi su dodici, e che siano di lungo periodo con una percentuale di garanzia statale fino al 90%", prosegue Misiani sottolineando che "la garanzia al 100% non è attualmente possibile per nessun paese europeo perchè il Temporary Framework Agreement permette di arrivare al 9
0% e non al 100%". E chiarisce: "arrivare al
100% avrebbe una controindicazione dal punto di vista dell'effetto leva attivabile attraverso le garanzie statali. Abbiamo fatto già uno sforzo importante nel decreto di marzo attivando garanzie per
350 miliardi per prestiti e finanziamenti alle imprese. Vogliamo rafforzare questo intervento con un provvedimento - sottolinea ancora- che sarà emanato nei prossimi giorni che dovrebbe attivare ulteriori garanzie per
200 miliardi per le imprese micro piccole, medie e di più grande dimensione".NO PATRIMONIALI - Infine, "Gli italiani hanno 1400 miliardi di euro fermi nei loro conti correnti o in liquidità
, non dobbiamo inventare patrimoniali ma strumenti che permettano di convogliare queste risorse verso l'economia reale. Penso a un patto tra risparmiatori, Stato e sistema produttivo con l'emissione di titoli a lunghissimo periodo per raccogliere
risorse da destinare al rilancio e alla ripartenza del Paese".