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Coronavirus, in calo contagi e ricoveri in terapia intensiva

Sono 1.941 i casi confermati in 24 ore, +27 i ricoveri e + 636 i decessi rispetto al giorno precedente. Cts: "Trend confortante ma non ridurre allarme"

Economia
Coronavirus, in calo contagi e ricoveri in terapia intensiva
(Teleborsa) - Ancora un calo nel numero dei contagi e dei ricoveri in terapia intensiva per Covid-19 in Italia. Sono infatti 1.941 in più i casi odierni conclamati di coronavirus, contro i 2.972 di domenica.

Sono i dati forniti nella quotidiana conferenza stampa della Protezione Civile: sale così a 132.547 il numero complessivo dei contagiati, comprese le vittime e i guariti.

In calo anche i malati di coronavirus ricoverati nelle terapie intensive: sono 3.898 i pazienti nei reparti, 79 in meno in 24 ore. Di questi, 1.343 sono in Lombardia. Dei 93.187 malati complessivi, 28.976 sono poi ricoverati con sintomi - 27 in più rispetto a domenica - e 60.313 sono quelli in isolamento domiciliare.

In aumento il numero delle vittime: + 636 i decessi odierni contro l'aumento di domenica di 525. Salgono così a 16.523 le vittime da coronavirus in Italia. Aumentano anche i guariti, + 1.022 rispetto al giorno precedente, per un totale di 22.837.

"I dati confermano sostanzialmente il trend confortante che vediamo da qualche giorno, efficace per misure di contenimento. Dal 30 marzo al 6 aprile -90% ricoverati, da 409 a 27. Per le terapie intensive il saldo era positivo, +75, il 30 marzo, oggi è di -79, che sono stati dimessi", ha spiegato Luca Richeldi, pneumologo del Policlinico Gemelli e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts) in conferenza stampa alla Protezione civile.

"Il trend è meno forte sui decessi, purtroppo ancora al 50% in Lombardia, ma su base settimanale la diminuzione è oltre il 20% anche per i decessi", ha aggiunto Richeldi.

I numeri sono "meno allarmanti e l'andamento che vediamo ci deve essere di conforto, ma non ci deve far ridurre il livello di allarme", ha poi sottolineato il membro del Cts perché "anche oggi si segnalano duemila malati in più e 600 morti".

Richeldi ha infine evidenziato che "i risultati delle misure di contenimento e dei nostri sforzi sono sotto gli occhi di tutti. Le decisioni dopo il 13 aprile saranno a livello politico".
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