(Teleborsa) - Con oltre 70 candidati la corsa al vaccino contro il nuovo coronavirus diventa sempre più rapida. Dopo i test già iniziati in
Cina, Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna,
in Italia è previsto l'avvio della sperimentazione sull'uomo in l'estate. L'annuncio arriva da
ReiThera, azienda con sede a Castel Romano che ha sviluppato un vaccino nell'ambito di un consorzio europeo insieme alla tedesca Leokocare Ag di Monaco di Baviera e all'azienda Univercells Sa di Bruxelles.Dopo i test sull'uomo – fa sapere il consorzio in una nota – si prevede di iniziare "subito la produzione di vaccini su larga scala". Nel dettaglio i partner del consorzio stanno promuovendo congiuntamente lo
sviluppo di un candidato vaccino adenovirale, basato su vettori, che prende di mira la proteina spike di SARS-CoV-2. La tecnologia del vaccino si basa su un nuovo vettore adenovirale di proprietà di ReiThera. Parallelamente al suo sviluppo clinico, il consorzio inizierà la produzione e lo stoccaggio del vaccino.
"Covid-19 ha trasformato la nostra società su scala globale e ha avuto un effetto devastante in particolare in Italia – ha dichiarato
Stefan Colloca, Chief Technology Officer di ReiThera – siamo ansiosi di rispondere alle richieste della nostra industria e società per unire gli sforzi globali contro questo virus in rapida diffusione. La nostra esperienza e i dati preclinici e clinici positivi sui vaccini a base di adenovirus, ci consentono di reagire a questa situazione senza precedenti in modo tempestivo. Non vediamo l'ora di lavorare con i nostri partner, le cui competenze e capacità complementari aiuteranno questo nuovo consorzio a rispondere il più rapidamente possibile a questa emergenza sanitaria globale".
Tuttavia – ha precisato il
presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli – ci vorranno "dei mesi prima di poter pensare alla commercializzazione di un vaccino" e per capire "quanto potrà durare la protezione".
ReiThera ha annunciato che circa 6 milioni di dosi saranno disponibili all'inizio del 2021 e, sulla base dei risultati clinici di Fase 1/2 e di un percorso concordato con le autorità regolatorie, l'ntenzione sarà quella di vaccinare con queste dosi le persone maggiormente esposte, come professionisti medici e sanitari e persone altamente vulnerabili.