(Teleborsa) - Per la prima volta dallo scoppio dell'emergenza
coronavirus, il Presidente del Consiglio,
Giuseppe Conte, visita la
Lombardia: prima tappa la
Prefettura a Milano, dove si è recato rigorosamente con la
mascherina, per incontrare il
Prefetto di Milano, Renato Saccone, il
Sindaco Giuseppe Sala, il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, e Carlo Bonomi, neo Presidente di
Confindustria. "La
mia presenza qui in Lombardia avrebbe creato intralcio nella fase
più acuta dell'emergenza sanitaria", ha risposto così a chi gli domandava perchè non si fosse recato prima nella zona d'Italia più duramente colpita dalla crisi.
Il
giorno dopo il nuovo
DPCM che di fatto
allenta ma non elimina le restrizioni dopo il
4 maggio, non sono, infatti, mancate le
critiche di quanti hanno rimproverato al Governo di tenere ancora una linea eccessivamente prudente. "Tutti speravano di tornare presto alla normalità ma non ci sono le condizioni per tornare alla
normalità, ce lo dobbiamo dire in modo chiaro e forte", ha chiarito
Conte in un messaggio che sembra una
risposta indiretta alle
polemiche. In realtà,
una fase due, già ribattezzata da molti la
fase uno e mezzo. Ma
Conte difende l'operato dell'esecutivo. "Stiamo facendo tanti sacrifici, non è questo il momento di mollare, di un liberi tutti. Quest
o Governo non cerca consenso, vuole fare le cose giuste anche se ciò potrebbe
scontentare i cittadini".
"Lavoreremo per definire un
protocollo di massima sicurezza per garantire a tutti i fedeli di partecipare alle celebrazioni liturgiche, contiamo di definire questo
protocollo in pieno spirito di collaborazione con la
Cei", ha poi chiarito con riferimento al "rimprovero" della
Conferenza Episcopale Italiana. Al termine della riunione il Presidente del Consiglio si recherà a
Bergamo e a Brescia, poi
"già questa sera vorrei passare a Codogno e Lodi", come lui stesso ha anticipato
.