Facebook Pixel
Milano 14:18
34.709,58 +1,08%
Nasdaq 9-mag
18.113,46 0,00%
Dow Jones 9-mag
39.387,76 +0,85%
Londra 14:19
8.446,03 +0,77%
Francoforte 14:18
18.801,39 +0,61%

Bonomi (Confindustria): "Obiettivo riconquistare Pil in 2-3 anni"

"Sfida più impegnativa dal dopoguerra: all'Italia servono riforme di enorme portata per ridurre il debito"

Economia
Bonomi (Confindustria): "Obiettivo riconquistare Pil in 2-3 anni"
(Teleborsa) - "Riconquistare in due o al massimo tre anni non solo 9-10 o forse più punti di Pil che si prevede l'Italia perda in questo 2020, ma anche i 3 punti che a fine 2019 ancora ci separavano dal 2008".

Così Carlo Bonomi, neo presidente di Confindustria, che in un'intervista al Sole 24 Ore indica la direzione del suo mandato in quella che definisce "la sfida più impegnativa dal secondo dopoguerra".

In generale, rileva Bonomi, all'Italia servono "riforme" di una tale "portata" che "vanno inquadrate in un credibile programma di riduzione strutturale del maxi debito pubblico italiano, che ha continuato e continuerà a renderci il Paese Ue più esposto ai venti di ogni crisi".

Non solo emergenza Covid, dunque, ma una visione del futuro in cui l'Italia deve fare la sua parte. "La politica italiana continua a non volerne sentir parlare" ma il giorno in cui "la Banca centrale europea inizierà il rientro dei suoi acquisti straordinari sui mercati, un eccezionale sostegno all'Italia, senza un credibile rientro del nostro debito, sarà una catastrofe per il Paese", ricorda Bonomi.

Da qui anche un avvertimento al legislatore di non eccedere "con soluzioni attraverso bonus a tempo, interventi a margine nel sistema fiscale o nuova spesa sociale a pioggia, con improvvisati nuovi strumenti che si sommano confusamente a quelli già esistenti" perché, come il passato ha dimostrato, "si è rivelata un'illusione" che è "ancor più temibile oggi".

Collaborazione è la parola chiave per Bonomi che vede il fisco come "leva di crescita, non ostacolo al suo procedere" e la "spesa" non deve essere squilibrata sulla previdenza, fino ad arrivare a uno "Stato equilibrato nelle competenze, non antagoniste tra centro e autonomie" dove il welfare sia davvero "concentrato davvero su chi ha meno e su giovani, donne e famiglie, lavoratori a minor reddito e quelli da riorientare al lavoro".
Condividi
```