(Teleborsa) - Le soluzioni alla
crisi economia dovuta all'emergenza sanitaria vanno trovate all'interno dell'Unione europea. È una
Confindustria europeista quella che questa mattina è stata ascoltata in audizione alla Camera proprio in merito alla
strategia industriale europea.
"L'Europa rappresenta per l'Italia l'unica
dimensione possibile per garantire stabilità e per affrontare le sfide dei prossimi anni – ha dichiarata la direttrice generale dell'associazione di categoria degli industriali italiani,
Marcella Panucci – occorre però ricreare condizioni di
stabilità anche all'interno del mercato europeo che a causa della crisi è più frammentato e caratterizzato da squilibri tra Stati membri".
A preoccupare Confindustria sono infatti le differenze nella dimensione degli
aiuti di
Stato concessi dall'Europa, soprattutto se rapportate all'intensità con cui la crisi ha colpito ogni singola economia.
"Il pericolo – ha sottolineato Panucci – è che il fenomeno possa ampliare squilibri già esistenti tra le economie nazionali dei Paesi Ue mettendo a rischio la tenuta del
mercato unico europeo. Per riportare equilibrio nel mercato europeo, sarà fondamentale indirizzare gli interventi verso gli Stati più colpiti dalla crisi".
Proprio a tal riguardo la direttrice generale ha riportato i dati della Commissione europea secondo i quali dei 1.950 miliardi di aiuti di Stato approvati da
Bruxelles il 51% hanno preso la via per
Berlino, seguiti a distanza da
Francia e
Italia (17% e 15,5%) e solo piccole quote per Regno Unito (4%), Belgio (3%) e Polonia (2,5%).
"I tempi sono ormai maturi per una
revisione" delle regole della
concorrenza in Europa, ha dichiarato la rappresentante di Confindustria che ha riconosciuto come la strategia industriale europea vada proprio in quella direzione.
Panucci ha sottolineato che oggetto di rivalutazione saranno "le modalità applicative delle vigenti norme che riguardano le misure correttive
antitrust, gli accordi orizzontali e verticali, le concentrazioni e, aspetto di particolare rilievo l'attualità della definizione di
mercato rilevante".
"Ciò che emerge dalla strategia è la conferma della consapevolezza, da parte dell'esecutivo comunitario, dell'esigenza di adeguare alcuni orientamenti e regole in materia di concorrenza alle mutate condizioni di mercato, in particolare tenendo conto dei fattori legati alla
globalizzazione, da un lato, e alla
digitalizzazione, dall'altro". "Un
percorso condivisibile – ha dichiarato Panucci – con il riconoscimento della necessità di individuare un equilibrio tra l'esigenza di assicurare uno
sviluppo sostenibile dell'industria europea e quello di garantirne la
competitività nonché tra protezione e apertura, fornendo una risposta coordinata al problema delle distorsioni della concorrenza globale da parte dei paesi terzi e delle loro imprese".