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Cassa Centrale Banca, AD Mario Sartori: "I nostri numeri dimostrano solidità a garanzia per Soci e Clienti"

Finanza
Cassa Centrale Banca, AD Mario Sartori: "I nostri numeri dimostrano solidità a garanzia per Soci e Clienti"
(Teleborsa) - "In questi mesi molto difficili tutto il Gruppo ha dimostrato una grandissima capacità di reazione. I nostri numeri dimostrano che siamo solidi e stabili e questo è di garanzia per i nostri Soci e per i nostri Clienti. Una condizione che è fondamentale, insieme all'impegno e alla vicinanza ai Territori delle nostre Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Raiffeisenkassen, per poter sostenere con determinazione le nostre economie, le nostre imprese e le nostre famiglie". Commenta così l'Amministratore Delegato di Cassa Centrale Banca, Mario Sartori, il primo bilancio consolidato di Gruppo 2019 che registra un utile netto di 221 milioni e, sul fronte della solidità, un CET1 ratio al 19,7%.




In questi mesi caratterizzati dall'emergenza Covid-19 quali sono stati gli interventi attuati dal Gruppo per far fronte alle necessità specifiche di ogni Territorio?


"Il primo problema che abbiamo avuto è stato quello della continuità operativa. Con l'emergenza abbiamo dovuto continuare a garantire alle nostre Banche, ai nostri Soci, ai nostri Clienti supporti informatici, servizi e prodotti. Da questo punto di vista il Gruppo ha dato un'ottima prova, le Banche del Gruppo hanno ottenuto un grande apprezzamento nei vari Territori, specialmente in quelli che hanno più sofferto come la Lombardia. I Soci e i Clienti hanno potuto toccare con mano e sentire quanto vera è la vicinanza delle banche di credito cooperativo verso i bisogni delle famiglie e delle imprese. Sotto il profilo dei numeri abbiamo oggi oltre 105 mila moratorie di credito per un controvalore di 13,5 miliardi. Con oltre 35mila operazioni di nuovo credito abbiamo superato 1,5 miliardi di erogato e sono dati che cresceranno ancora nei prossimi mesi".

Quest'anno è stato caratterizzato da un importante percorso di riduzione dei crediti deteriorati che ha portato, a conclusione del triennio, a dimezzare l'NPL ratio. Quali, in questo senso, gli obiettivi futuri?

"Come Gruppo abbiamo fatto un lavoro enorme. Nel 2016 eravamo in area 19,6% di NPL ratio lordo, un dato molto pesante. Abbiamo chiuso il 2019 più che dimezzandolo al 9,3% lordo, con coperture del 55%. Al 31 marzo 2020 eravamo già all'8,8-8,7% e abbiamo in corso una cartolarizzazione che vale 800 milioni di cui 500 sulle Banche del Gruppo. Quindi, al di là di quelli che saranno gli effetti del Covid-19 diciamo che il lavoro che abbiamo fatto potrebbe collocarci intorno a un 7,6-7,7% di NPL ratio lordo con coperture sempre sopra il 50%. Quindi un dato che unito al CET1, pari a 19,7%, dà un elemento di solidità e stabilità molto forte e ci colloca tra i migliori gruppi italiani. Tra i primi 15 gruppi bancari siamo sicuramente nelle posizioni di vertice".

Ritiene che questo dato, che vi colloca ai vertici del sistema creditizio italiano, in questo scenario caratterizzato da impegni e sfide post Covid, vi ponga in una situazione privilegiata?

"Sicuramente è una trave sana, forte, solida. È un dato molto importante. Il Gruppo dispone di 6,7 miliardi di patrimonio, abbiamo quasi 3 miliardi di free capital, ed è anche molto liquido. Questo ci pone, sicuramente, in una situazione di grande forza. È ovvio che siamo anche noi preoccupati, come tutti, e dovremo capire qual è l'effetto sull'economia, sulle imprese, sulle famiglie. Abbiamo già ipotizzato il raddoppio degli accantonamenti per il prossimo triennio. Siamo in attesa di vedere e di valutare la ripartenza del sistema produttivo. Vedremo gli effetti di come riusciremo a recuperare sui dati della stagione turistica estiva. Siamo, poi, preoccupati dell'aspetto sociale della crisi soprattutto sul fronte dei posti di lavoro. Siamo convinti che c'è un'Italia forte che sa reagire, che ha voglia di fare e ha una grande grinta. Gli effetti però ci saranno. Ci aspettiamo anche che siano controbilanciati da politiche economiche forti, determinate e sane da parte dello Stato, anche puntando sugli aiuti europei".





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