(Teleborsa) - "La
pandemia, probabilmente, ha
accelerato un processo fisiologico come quello del
turnover di milioni di lavoratori. Lo sostenevamo già ai tempi in cui eravamo all’opposizione e ritenevamo importante la creazione di strumenti adatti a far fronte a questo momento. C’è chi raggiunge l’età di pensionamento, chi viene coinvolto nel cambio di processi produttivi, chi fa parte di filiere che risentono delle variazioni annuali del
PIL o chi, per altre cause, è chiamato ad un
ricambio. Per un recente studio di Unioncamere si tratta di
2,5 milioni di lavoratori da sostituire nei
prossimi 5 anni". Lo scrive in un post su Facebook il Viceministro dell'Economia
Laura Castelli. "
Lavoratori e imprese vanno accompagnati in questo processo,
economico e sociale - scrive - che riguarderà interi settori della produzione italiana. Dobbiamo farci trovare pronti, rafforzando e rendendo
"strutturale" meccanismi di decontribuzione per chi continua ad offrire lavoro, ma soprattutto implementando e, contestualmente, riformando gli ammortizzatori sociali e usando ancora di più strumenti come la solidarietà espansiva. Sono
strumenti necessari, che nella fase più acuta della pandemia e della ripartenza ci stanno consentendo di evitare una crisi sociale, ma che oggi devono essere profondamente rivisti, rendendoli più
snelli, tempestivi, trasparenti ed efficaci. Un percorso in continua evoluzione che ci deve portare ad uno strumento organico di
sostegno all'occupazione e alla formazione". "Il
lavoro è la nostra grande sfida. Dobbiamo colmare il
divario tra nord e sud del Paese, favorire la reindustrializzazione di intere aree e concentrarci sulla produzione, commercializzazione ed esportazione della produzione italiana, partendo da agroalimentare e artigianato. Due settori che da sempre rappresentano le nostre eccellenze. Non c’è tempo da perdere, grazie anche ai fondi del
Recovery Fund possiamo lasciare ai nostri figli un
Paese più moderno e ambizioso", conclude Castelli.