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Altroconsumo, inchiesta in sei Regioni su tamponi e test sierologici

L'associazione fotografa l'attuale situazione italiana sulla disponibilità di tamponi e test sierologici in vista dell'arrivo delle influenze autunnali.

Economia, Salute e benessere
Altroconsumo, inchiesta in sei Regioni su tamponi e test sierologici
(Teleborsa) - I segnali di una possibile seconda ondata di Covid sono ogni giorno più evidenti. L'aumento dei contagi in questi ultimi giorni sta infatti spingendo molti cittadini a voler effettuare volontariamente il tampone, unico test attualmente in grado di diagnosticare il virus Sars-Cov-2, responsabile dell’epidemia di Covid. Il tampone a pagamento è infatti un efficace strumento per tutti coloro che hanno bisogno di certificare la propria negatività al virus ma non rientrano nei casi per i quali questo esame viene erogato dal servizio pubblico.

"Rispetto al mese di marzo, quando si processavano circa 30mila tamponi al giorno, oggi la capacità del Servizio sanitario pubblico supera i 100mila tamponi. Inoltre, oltre ai tamponi molecolari classici, che individuano il DNA del virus, recentemente sono stati introdotti anche quelli "antigenici" (sulle proteine virali), leggermente meno affidabili ma più rapidi ed economici", si legge nel comunicato dell'associazione.

Per chi non rientra nei criteri del "contact Tracing", però, l'unica opzione possibile è quella di effettuare il tampone in strutture private e a pagamento. Considerato l'alto numero di cittadini che potrebbero voler ricorrere a test sierologici e tamponi, Altroconsumo ha voluto monitorare la situazione contattando 154 laboratori privati in sei Regioni italiane, tra cui Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto.

"Molti laboratori prevedono la possibilità di prendere appuntamento online, con tempi di attesa in media di soli tre giorni. Più di tre volte su dieci l'appuntamento è addirittura per il giorno stesso", è quanto emerge dall'inchiesta di Altroconsumo. Si distinguono in negativo Campania e Lazio, dove nella prima metà di settembre, periodo in cui si è svolta l'indagine, non era possibile eseguire il tampone privatamente.

Inoltre, un laboratorio su tre dà la possibilità di accedere direttamente al tampone, senza bisogno di effettuare prima il sierologico. Omogeneità di risultati per quanto riguarda invece il costo dell'esame, sempre piuttosto elevato. "Secondo i nostri calcoli - riporta la nota - non si spendono mai meno di 65 euro, con una media di 94 euro. I prezzi dei test sierologici, invece, rimangono invariati rispetto alla nostra inchiesta di giugno 2020: in media il costo di questi test è di 48 euro ed è più basso se si tratta di un test rapido qualitativo, mentre si alza se l'analisi quantifica anche la presenza dei due anticorpi coinvolti nella risposta immunitaria al Covid (IgG e IgM)". Infine il tema delle modalità di accesso: "quasi quattro volte su dieci viene chiesta la prescrizione del medico, ma la situazione varia molto a seconda della Regione. In Emilia Romagna e Piemonte ci vuole quasi sempre la ricetta, in Veneto e Lombardia praticamente mai".
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