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Governo: il difficile compromesso tra salute ed economia. Cresce la protesta

Varato il Dl ristori ma sale la tensione nelle piazze: da Torino a Catania, passando per Roma

Economia, Politica
Governo: il difficile compromesso tra salute ed economia. Cresce la protesta
(Teleborsa) - Semaforo verde, in tempi record, al decreto ristori, "che vale complessivamente oltre 5 miliardi che saranno usati per dare risorse immediate a beneficio delle categorie maggiormente penalizzate". Così il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ieri sera in conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha presentato il nuovo pacchetto di aiuti specificando che i ristori a fondo perduto "arriveranno sul conto con bonifico dell'Agenzia delle Entrate.

Il momento è quanto mai delicato con il Governo stretto tra la necessità di piegare la curva (solo nella giornata di ieri si sono registrati quasi 22mila contagi giornalieri e ben 221 morti) e quella di contenere la protesta che monta ora dopo ora, da Nord a Sud. Oggi, mercoledì 28 ottobre, alle 11.30, in 24 piazze di tutta Italia, gli imprenditori dei pubblici esercizi si danno appuntamento per far sentire la propria voce, in maniera pacifica e nel pieno rispetto delle regole, per ribadire l’enorme valore economico, sociale ed antropologico delle proprie attività.

"Scendiamo in piazza per evitare che passi il messaggio che i pubblici esercizi abbiano un ruolo nella diffusione del contagio. Non esiste alcuna connessione tra quest’ultimo e l’apertura dei locali, anche perché gli operatori del settore rispettano seriamente i protocolli sanitari imposti e validati dal Cts e dall’Inail. Protocolli che hanno richiesto investimenti economici significativi e garantito sicurezza ai consumatori", dichiara Lino Enrico Stoppani, Presidente della Fipe-Confcommercio sottolineando che "il settore rischia il suo futuro".

Non si fermano intanto gli scontri: ieri sera a piazza del Popolo e dintorni a Roma in occasione della manifestazione contro l'ultimo Dpcm anti-Covid varato dal governo, lanci di bombe carta, petardi e cassonetti in fiamme. Gli agenti di polizia in assetto anti sommossa hanno disperso i manifestanti grazie all'intervento di mezzi forniti di idranti: 16 i fermati. Bombe carta anche davanti la sede della prefettura di Catania, in via Etnea. Un gruppo di manifestanti a Torino ha distrutto le vetrine di alcuni negozi e saccheggiato i locali.


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