(Teleborsa) -
Negli ultimi mesi lo scenario internazionale è stato caratterizzato da una
decisa ripresa dei ritmi produttivi e degli scambi commerciali, ma il recente nuovo aumento dei contagi in quasi tutti i paesi e le conseguenti misure di contenimento potrebbero incidere negativamente sulle prospettive economiche a breve termine.
E' quanto rileva l'Istat nella consueta nota mensile, indicando che
anche in Italia si è sperimentato un
"recupero robusto" del PIL nel terzo trimestre dell'anno "analogamente a quello dei principali paesi europei (+16,1% la variazione congiunturale che segue le contrazioni dei primi 2 trimestri dell’anno). Un recupero che si è rivelato
"diffuso a tutti i settori economici".
"Oltre alla forte crescita del comparto manifatturiero - spiega - ad agosto anche le
vendite italiane all’estero verso i mercati Ue ed extra Ue sono
nuovamente aumentate", anche se "il valore delle esportazioni è
ancora inferiore ai livelli di inizio anno" (-14% nei primi otto mesi dell’anno).
Quanto al
mercato del lavoro, "la ripresa dei ritmi produttivi si è accompagnata a un progressivo
recupero delle ore lavorate settimanalmente".
L’inflazione invece è rimasta negativa - conferma l'Istituto - anche se i "rincari di alcune voci maggiormente volatili ne hanno attenuato la caduta".
"A seguito del deciso recupero segnato nel terzo trimestre, i principal
i indicatori congiunturali sono tornati
vicini ai livelli pre-crisi sanitaria", ma
"le prospettive per i prossimi mesi appaiono incerte". A ottobre - si ricorda - gli indici di fiducia hanno fornito segnali discordanti. La fiducia dei consumatori ha segnato un lieve calo mentre quella delle imprese è migliorata.
"Le
informazioni disponibili sul
quarto trimestre - conclude l'Istat - che sarà caratterizzato dalla reintroduzione di alcune misure di fermo amministrativo dell’attività produttiva e di riduzione della mobilità a livello nazionale e internazionale, evidenziano un
quadro ancora parziale".