(Teleborsa) - L'
Autorità bancaria europea (EBA), a causa della seconda ondata di coronavirus, ha
reintrodotto le linee guida sulle moratorie dei prestiti che erano
scadute il 30 settembre, riattivandole
fino al 31 marzo 2021. In questo modo, le banche possono concedere moratorie sui prestisti a soggetti colpiti dalla pandemia senza
senza innescare un forte aumento degli accantonamenti, come prevederebbero le regole comunitarie, che ostacolerebbe il flusso del credito.
Le linee guida erano state pubblicate il
2 aprile, nel pieno della prima ondata, ed erano stati prestiti per oltre 871 miliardi di euro a beneficiarne nei primi tre mesi. Senza le regole dell'EBA, le banche sarebbero
obbligate ad avviare automaticamente gli
accantonamenti per i prestiti che non vengono rimborsati
90 giorni dopo la data di scadenza.
La reintroduzione delle misure è stata per accompagnata da
due ulteriori vincoli. Solo i prestiti sospesi, posticipati o ridotti in base a moratorie
non superiori a 9 mesi complessivi, comprese le moratorie precedentemente concesse, possono beneficiare dell'applicazione delle linee guida. Inoltre, gli enti creditizi sono tenuti a
documentare alla autorità di vigilanza se i prestiti soggetti a moratoria potrebbero essere inadempienti.