(Teleborsa) - Il
PEPP, da strumento concepito come un programma straordinario e breve termine, si stra trasformando in un
pezzo importante della politica monetaria della BCE, che si trova a dover assistere un'economia a crescita cronicamente bassa nell'assorbire uno
shock più duro del previsto.
Le previsioni degli analisti prevendono infatti che oggi, nell'attesissimo
meeting di politica monetaria della Banca centrale europea, il consiglio dell'Eurotower opterà per una
espansione del Programma di acquisto di emergenza pandemico (PEPP) da 1,35 trilioni di euro, che consentirà alla BCE di finanziare un
secondo anno di acquisti di titoli.
Inoltre, saranno proposte delle
condizioni ancora più favorevoli per i TLTRO, gli
economici prestiti a lungo termine per le banche: potrebbero spingere il costo effettivo al di sotto dell'attuale tasso negativo dell'1%, se il Consiglio direttivo si convincerà di poterlo fare senza mettere in pericolo gli istituti più deboli della regione. La BCE
non procederà però, con ogni probabilità,
a un ulteriore taglio del tasso ufficiale sui depositi, che ora si attesta in negativo dello 0,5%.
Le misure saranno giustificate dalla
presentazione di una nuova serie di previsioni di crescita e inflazione, che saranno certamente inferiori rispetto alle ultime presentate a settembre. Che la BCE sia pronta a mantenere alto il suo livello di intervento lo avevano testimoniato anche le interviste alla stampa dei membri del suo consiglio nelle scorse settimane. "
La crisi economica richiederà più tempo della crisi sanitaria", aveva detto settimana scorso
Isabel Schnabel, membro del consiglio, in un'intervista a Bloomberg. "Ci saranno ramificazioni economiche anche una volta superata la crisi sanitaria", aveva aggiunto, indicando "effetti cicatrizzanti" sulle aziende. "Ciò che conta per le nostre decisioni di politica monetaria sono principalmente gli effetti economici", secondo Schnabel.