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Mario Draghi, la lunga carriera e l'esperienza alla BCE

Economia, Politica
Mario Draghi, la lunga carriera e l'esperienza alla BCE
(Teleborsa) - Mario Draghi è il nome di "alto profilo" che il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha evocato per risolvere la crisi di governo e risollevare le sorti del Paese, in una fase cruciale a causa della crisi sanitaria, economica, sociale e finanziaria. Una figura di primo piano, non solo in ambito nazionale, ma anche in Europa, colui che è stato battezzato il "difensore dell'Euro".

Dopo la formazione accademica tra La Sapienza di Roma e il MIT negli Stati Uniti – sotto la guida di docenti d'eccezione come gli economisti Federico Caffè, Franco Modigliani e Robert Solow – e la carriera di professore universitario in Italia tra Trento, Venezia e Firenze, Mario Draghi assume il primo incarico internazionale nel 1984, quale direttore esecutivo della Banca Mondiale., dove resterà sino al 1990.

Esattamente 30 anni fa – gennaio del 1991 – assume il ruolo di direttore del Ministero del Tesoro, chiamato dall'allora ministro Guido Carli su suggerimento del Governatore della Banca d'Italia dell'epoca, Carlo Azeglio Ciampi.

Nel 2002 lascia gli incarichi pubblici per passare a Goldman Sachs. Per la banca di investimenti americana ha curato nel ruolo di Vice Chairman e Managing Director gli affari in Europa fino al 2005. A dicembre dello stesso anno, Mario Draghi diventa il nono Governatore della Banca d'Italia dopo le dimissioni di Antonio Fazio. L'incarico a via Nazionale dura 6 anni durante i quali sorveglia la stagione delle grandi aggregazioni bancarie, dalla fusione di UniCredit con Capitalia a quelle di Intesa con Sanpaolo IMI e della Banca Popolare di Verona e Novara con il gruppo Banca Popolare di Lodi.

A novembre del 2011 assume l'incarico di Presidente della BCE. È del luglio 2012 il celeberrimo intervento del "whatever it takes" riferito al salvataggio dell'Euro durante la crisi del debito pubblico. Durante il periodo alla Banca Centrale Europea la figura di Mario Draghi assume uno spessore internazionale sempre più autorevole. Dal 2019, quando passa il testimone a Christine Lagarde, il suo nome torna nel dibattito pubblico italiano e la stampa ne ipotizza un suo coinvolgimento nella, una suggestione più che un'ipotesi concreta, fino alla crisi di governo di queste settimane, quando Matteo Renzi ha fatto nuovamente il suo nome per uscire dall'impasse politica.
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