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Banca Finnat alza velo su esercizio 2020 e piano al 2023

Il CdA approva nuovo Piano Industriale 2021-2023

Finanza
Banca Finnat alza velo su esercizio 2020 e piano al 2023
(Teleborsa) - Banca Finnat Euramerica chiude l'esercizio 2020 con un Utile Netto di Gruppo che cresce significativamente a 5,1 milioni dai 0,4 milioni del 31.12.2019.

Il Margine d’Intermediazione, pari a 68,2 milioni, risulta in aumento rispetto ai 67,7 milioni del 2019, calcolato al netto degli effetti derivanti dal conferimento del ramo d’azienda da parte della controllata Investire SGR a Redo SGR.

La solidità patrimoniale è confermata da un Patrimonio netto di 222,3 milioni da 215,1 milioni al 31.12.2019. Il Patrimonio di Vigilanza consolidato è pari ad 184,5 milioni (180,4 milioni al 31.12.2019), con un CET1 Capital Ratio consolidato del 34,9% (31,6% al 31.12.2019) calcolato in base alle disposizioni transitorie previste a seguito dell’entrata in vigore del nuovo principio contabile IFRS 9 e aderendo alla deroga concessa dal Regolamento EU 2020/873 (art. 473bis, paragrafo 7bis). Al netto di tali disposizioni transitorie, il CET 1 Capital Ratio consolidato sarebbe pari al 34,7%.

Le Masse Totali del Gruppo si attestano a 15,4 miliardi.

Il CdA di Banca Finnat ha approvato anche il nuovo piano industriale 2021-2023 che prevede: una crescita della raccolta indiretta su clientela private, attraverso l’attività di sviluppo dell’attuale forza commerciale, pari complessivamente ad oltre 400 milioni entro il 2023; previsione di raccolta oltre 1 miliardo nel periodo di piano (2021-2023) da parte dei nuovi private bankers; crescita della raccolta indiretta 5,5 miliardi nel 2020 a 7,4 miliardi nel 2023 principalmente per effetto dello sviluppo della “raccolta di qualità”; crescita delle masse totali del Gruppo da 15,4 miliardi nel 2020 a 18 miliardi nel 2023; Margine di intermediazione superiore a 72 milioni a fine piano (2023); Risultato netto di Gruppo a 6 milioni a fine piano (2023); distribuzione, sul triennio 2021/2023, di dividendi per un importo annuo almeno pari a 3,6 milioni (0,01 ad azione); il mantenimento di una elevata solidità patrimoniale con un Cet1 ratio che si attesta, per tutto il periodo di piano, a valori superiori al 30%.

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