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Riforma fisco, CNEL: necessaria e oggi ancora più urgente

Dovrà poggiare su criteri di equità e di efficienza

Economia
Riforma fisco, CNEL: necessaria e oggi ancora più urgente
(Teleborsa) - "Il CNEL è profondamente convinto dell'importanza di una riforma del fisco organica'' e ''non di piccoli pezzi della materia''. Lo afferma il Presidente del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, Tiziano Treu, nel corso dell'audizione alle Commissioni Finanze di Camera e Senato, impegnate nell'esame della riforma dell'Irpef, sottolineando che "occorre intervenire sulle tax expenditure ma anche sull'evasione e l'erosione fiscale".

L'importanza di un fisco efficiente ed equo, secondo Treu, ''è resa più evidente dagli eventi di quest'ultimo periodo''. La pandemia porta il fisco ad essere un elemento ''più che mai essenziale per coprire le spese pubbliche''. Un fisco equo, in questa ottica, ''è a maggior ragione necessario, perché la pandemia ha aggravato le diseguaglianze''.

Il presidente punta l'attenzione su un fenomeno che in Italia ha una rilevanza centrale al fine di una riforma organica del fisco: le tax
expenditure. ''Sono un conglomerato, accresciuto nel tempo, che appesantisce e distorce il sistema''. ''L'efficienza e l'equità sono una precondizione per andare in questa direzione, è combattere con determinazione maggiore di quanto non si sia fatto finora l'evasione e
l'erosione fiscale.

È innegabile - si osserva - "che il fisco è stato chiamato a rispondere alla pandemia nelle forme più varie: dal mancato gettito conseguente al rinvio di adempimenti fiscali, alle molteplici misure di ristoro a lavoratori, imprese e famiglie nonché alla copertura della spesa pubblica per la sanità".

Possiamo, anzi, affermare - vien precisato - che la pandemia rende ancora più evidente di ieri la necessità di garantire una copertura finanziaria generalizzata delle spese pubbliche sostenendo nel contribuente la consapevolezza della relazione di causalità tra prelievo fiscale e servizi pubblici, crescita sociale, sviluppo economico del Paese.

In questo contesto, "non dobbiamo dimenticare che l’allentamento del vincolo di bilancio, consentito dalla crisi Covid, ha già prodotto un debito che genererà, in una sorta di circolo vizioso, la necessità di farsi carico del finanziamento di una spesa pubblica accresciuta dai maggiori oneri per interessi e dai maggiori bisogni per il welfare".

Per questo il Cnel "ha, in più sedi, espresso disappunto per la procrastinazione al 2022, contenuta in legge di bilancio, della riforma del sistema fiscale; una riforma, che, lo diciamo fin da subito, dovrà poggiare su criteri di equità e di efficienza, consentendo l’affermazione di uno sviluppo equo e sostenibile del nostro Paese".

Il Cnel ricorda di aver istituito, alla fine dello scorso anno, una commissione con l'obiettivo di ''mettere in campo una proposta di riforma organica'' che ''potrebbe presentarsi con i titoli per contribuire a questa riforma, che il Governo vorrebbe mettere in atto''.

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