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Irlanda del Nord, UE avvia procedura legale contro Londra

Lettera di costituzione in mora per aver violato le disposizioni del protocollo, nonché l'obbligo di buona fede

Economia
Irlanda del Nord, UE avvia procedura legale contro Londra
(Teleborsa) - Come anticipato nelle scorse ore da diversi organi di stampa, la Commissione europea ha inviato una lettera di costituzione in mora al Regno Unito per aver violato le disposizioni sostanziali del protocollo sull'Irlanda e l'Irlanda del Nord, nonché l'obbligo di buona fede ai sensi dell'accordo di recesso. Questo, indica Bruxelles, segna l'inizio di un processo formale di infrazione contro Londra che per la seconda volta in sei mesi ha violato il diritto internazionale.

"Il protocollo sull'Irlanda e sull'Irlanda del Nord è l'unico modo per proteggere l'accordo del Venerdì Santo e per preservare la pace e la stabilità, evitando un duro confine sull'isola d'Irlanda e mantenendo l'integrità del mercato unico", ha sottolineato il vicepresidente Maros Sefcovic, copresidente della Ue del comitato misto Unione-Regno Unito, spiegando che "la Ue e il Regno Unito lo hanno concordato e sono tenuti ad attuarlo".
Proprio qualche giorno fa Johnson si è recato in Irlanda del Nord per incontrare il Primo Ministro e leader degli unionisti del Dup, Arlene Foster che aveva chiesto al Premier Tory di "rinnegare" e rinegoziare il Protocollo sull'Irlanda del Nord sottoscritto con l'UE in allegato all'accordo di divorzio di Londra da Bruxelles, in linea con il quale i 27 hanno preteso la garanzia di una serie di controlli amministrativi e doganali delle merci in transito al confine interno fra Belfast e il resto del Regno Unito per consentire all'Ulster di mantenere - a differenza del resto del Paese - i privilegi del mercato unico e quindi la frontiera aperta con Dublino.

Da sottolineare, inoltre, che Foster ha accolto con un plauso la decisione del governo di Londra di estendere unilateralmente fino a ottobre il "periodo di grazia" sull'applicazione dell'intesa e di continuare fino ad allora di fatto a non eseguire controlli interni su una serie di prodotti, dall'agroalimentare ai pacchi postali. Decisione che ha mandato l'UE su tutte le furie. BoJo, che non sembra aver intenzione di tornare indietro sul periodo di grazia, auspica una soluzione "di buon senso" per sfumare l'ennesimo attrito.

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