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Recovery, imprese: servono investimenti in economia circolare

Ambiente, Economia
Recovery, imprese: servono investimenti in economia circolare
(Teleborsa) - "L'Italia è leader nell'industria del riciclo in Europa e nel mondo: secondo i dati Eurostat recuperiamo circa il 79% degli scarti prodotti, il doppio rispetto alla media europea, seguiti da Francia (56%), Regno Unito (50%) e Germania (43%). Numeri raggiunti soprattutto tramite il recupero di materia dai rifiuti speciali, quindi grazie alle imprese private che operano in tale settore". Lo scrivono in un comunicato congiunto, in occasione della giornata mondiale del riciclo, Unirima, Assorimap e Assofermet, che a maggio 2020 hanno lanciato il manifesto del riciclo a sostegno dell'economia circolare.

"La Giornata Mondiale del Riciclo arriva a ridosso dell'approdo in Parlamento del Recovery Plan, che sarà il 30 marzo. Una nuova stagione di sviluppo dell'Italia non può prescindere da un programma di investimenti corposi e strutturali per l'economia circolare. Bisogna pianificare azioni mirate e strutturali a sostegno delle imprese che operano nel settore del recupero e che garantiscono ogni anno il riciclo di 6,6 milioni di tonnellate di carta, merito anche di una diffusione capillare degli impianti su tutto il territorio nazionale", dichiara Giuliano Tarallo, Presidente dell'Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri (Unirima).

"Le nostre imprese sono pronte a raccogliere la sfida sui nuovi obiettivi europei previsti per il 2025 ed il 2030, rispettivamente il 50% e al 55% del riciclo effettivo degli imballaggi in plastica immessi sul mercato. Tali investimenti avranno effetti virtuosi sull'ambiente, ma anche sull'economia e sul sociale: i dati della nuova strategia europea per il riciclo mostrano un incremento al 2030 del 400% di riciclato da post consumo e nuova occupazione diretta fino a 65 mila ed oltre 50 mila nell'indotto; molto positivo il fatto che il neo-ministro Cingolani abbia citato la transizione burocratica: per poter essere allineati agli altri Paesi Europei e competitivi con essi in questa corsa alla economia circolare, occorre che le procedure legate ad incrementi di capacità produttiva siano rese più veloci.", sottolinea Walter Regis, Presidente dell'Associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche (Assorimap).

"Le nostre aziende, che annualmente raccolgono e riciclano più di 15 milioni di tonnellate di rottami ferrosi e non ferrosi, interpretano da sempre un ruolo chiave per l'economia circolare e sono pronte ad implementare i propri impianti e a spingere l'innovazione per poter recuperare anche le frazioni oggi non recuperabili. Siamo certi che il governo Draghi, di cui condividiamo la centralità data alla Transizione Verde, saprà utilizzare le risorse al meglio affiancando questa rete di imprese già consolidata", osserva Cinzia Vezzosi, Presidente settore Metalli all'interno dell'Associazione nazionale delle imprese del commercio, della distribuzione e della prelavorazione di prodotti siderurgici (Assofermet).

(Foto: ©yarruta/123RF)
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