Facebook Pixel
Milano 10:02
33.719,71 +0,26%
Nasdaq 17-apr
17.493,62 0,00%
Dow Jones 17-apr
37.753,31 -0,12%
Londra 10:02
7.896,33 +0,62%
Francoforte 10:02
17.801,24 +0,18%

Diritti umani, è guerra di sanzioni tra Occidente e Cina

Al centro la persecuzione dei musulmani uiguri nella regione dello Xinjiang. Misure punitive da Ue, Usa e Gb. Pechino reagisce contro l'Europa

Economia
Diritti umani, è guerra di sanzioni tra Occidente e Cina
(Teleborsa) - Sale la tensione tra l'Unione europea e la Cina e si allontana la possibilità di un voto positivo sull'accordo sugli investimenti Ue-Cina all'Eurocamera. Ad aprire lo scontro è stato, nella giornata di oggi, il via libera da parte dei 27 ministri degli Esteri Ue, riuniti in presenza, alle misure restrittive per quattro ufficiali cinesi della regione dello Xinjiang colpevoli di violazioni dei diritti umani sulla minoranza musulmana degli uiguri. Un provvedimento che ha scatenato la reazione di Pechino con massicce contromisure contro eurodeputati, organi istituzionali e think tank europei.

Nel dettaglio i ministri degli Esteri dell'Ue hanno approvato l'inserimento di quattro leader e un'entità della regione cinese dello Xinjiang nell'elenco delle sanzioni per violazioni dei diritti umani istituito nel dicembre 2020. A essere colpiti sono stati l'ex numero due del Partito comunista cinese nella regione, Zhu Hailun, ritenuto l'architetto del programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala; il segretario del partito comunista nella Production and Construction Corps (Xpcc), l'organizzazione economica e paramilitare statale dello Xinjiang, anch'essa sanzionata, ritenuto responsabile del ricorso sistematico, da parte dell'Xpcc, a uiguri e altre minoranze etniche come manodopera forzata; il segretario del comitato per gli affari politici e giuridici del partito per lo Xinjiang, Wang Mingshan; e il direttore dell'ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang, Chen Mingguo. Le sanzioni consistono nel divieto di viaggiare nell'Unione e nel congelamento dei beni detenuti nell'Unione europea. Una decisione, quella dei 27, appoggiata anche da Canada e Gran Bretagna che hanno condiviso le stesse sanzioni contro la Cina. Gli Stati Uniti hanno, invece, sanzionato solo due dei quattro funzionari cinesi individuati dagli europei.

Atti di fronte ai quali il Dragone non è rimasto impassibile. "La Cina – si legge in una nota – si oppone e condanna con forza le sanzioni unilaterali decise oggi dall'Ue a carico di persone ed entità cinesi rilevanti, citando le cosiddette questioni relative ai diritti umani nello Xinjiang". Il ministero degli Esteri cinese ha annunciato che Pechino ha varato a sua volta sanzioni contro "10 persone e 4 entità dell'Ue che danneggiano gravemente la sovranità e gli interessi della Cina e diffondono maliziosamente menzogne e disinformazione". Tra i sanzionati figurano gli eurodeputati tedeschi Reinhard Btikofer (Verdi) e Michael Gahler (Ppe); il francese Raphael Glucksmann (S&d); il bulgaro Ilhan Kyuchyuk (Renew Europe); e la slovacca Miriam Lexmann (Ppe), in prima linea nella lotta contro le violazioni degli uiguri. Al centro della rappresaglia cinese anche quattro fondazioni europee, tra cui l'Alleanza delle democrazie, un'istituzione danese guidata dall'ex segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen; il Comitato politico e di sicurezza (Cps), un organo che riunisce gli ambasciatori degli Stati membri a Bruxelles che ha preparato le sanzioni; la sottocommissione per i diritti umani del Parlamento europeo; il think tank tedesco Merics. I soggetti e le loro famiglie non potranno entrare in Cina, a Hong Kong o a Macao. Inoltre, le società e istituzioni a essi collegate subiranno restrizioni per gli affari con la Cina.

"Le sanzioni della Cina contro i deputati al Parlamento europeo, la sottocommissione per i diritti umani e gli organi dell'Ue sono inaccettabili e avranno delle conseguenze – ha affermato il presidente del Parlamento europeo David Sassoli –. Le sanzioni hanno colpito eurodeputati e organi del parlamento europeo per avere espresso delle opinioni nell'esercizio del loro dovere democratico. I diritti umani sono diritti inalienabili".

"Le ritorsioni della Cina nei confronti dell'Unione europea per le sanzioni a quattro funzionari e a un'entità per le violazioni dei diritti degli uiguri sono deplorevoli e inaccettabili. Non ci sarà nessun cambiamento nella determinazione dell'Ue nella difesa dei diritti umani – ha assicurato l'Alto rappresentante dell'Unione europea Josep Borrell al termine del Consiglio Esteri dell'Ue –. Vogliamo che la Cina si impegni sul tema dei diritti umani e smetta di essere conflittuale".

In serata l'Unione europea – come ha fatto sapere la portavoce del Servizio di Azione esterna dell'Unione europea, Nabila Massrali – ha espresso apprezzamento riguardo alla decisione di Canada, Regno Unito e Stati Uniti di imporre "sanzioni contro i responsabili di violazioni e abusi dei diritti umani contro gli uiguri nella regione cinese dello Xinjiang, a integrazione delle sanzioni dell'Ue". Questa azione coordinata, prosegue il commento dell'istituzione guidata dall'alto rappresentante Josip Borrell, "mette in evidenza il nostro impegno collettivo per i diritti umani e aumenta il suo effetto".














Condividi
```