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Decreto Sostegni, UPB: indebitamento netto della PA peggiora di 31,5 miliardi nel 2021

Economia
Decreto Sostegni, UPB: indebitamento netto della PA peggiora di 31,5 miliardi nel 2021
(Teleborsa) - Le misure contenute nel decreto Sostegni peggiorano complessivamente l’indebitamento netto della Pubblica Amministrazione per un importo pari a 31,5 miliardi nel 2021 (1,8 punti percentuali di PIL) e a soli 165 milioni circa nel 2023, mentre lo migliorano appena (per circa 68 milioni) nel 2022.

È quanto si legge nella memoria relativa al DDL di conversione del decreto – contenente misure a favore delle imprese e degli operatori economici, dei lavoratori e delle famiglie, per la salute e i servizi territoriali colpiti dall’emergenza Covid-19 – trasmessa dal Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), Giuseppe Pisauro, alle Commissioni Bilancio e Finanze e tesoro del Senato. Nella memoria, oltre a un’illustrazione delle misure contenute nel provvedimento e del loro impatto sulle principali grandezze di finanza pubblica, vengono proposte alcune analisi specifiche sui principali interventi che, in generale, si pongono in continuità con quelli introdotti nei precedenti decreti anticrisi.

"Gli effetti sul 2021 sono differenti se ci si riferisce al fabbisogno e al saldo netto da finanziare (SNF) del bilancio dello Stato. In particolare, l’impatto sul fabbisogno è di 32,7 miliardi, mentre per il SNF l’allegato al DL distingue tra l’impatto su quello di competenza giuridica – pari a 37,4 miliardi – e l’impatto su quello di cassa, pari a 49,2 miliardi. Questi effetti finanziari sono coerenti con la richiesta di scostamento del disavanzo contenuta nella Relazione al Parlamento del 15 gennaio 2021, autorizzata dalle Camere il 20 gennaio", si legge nella sintesi della memoria.

L'UPB ha sottolineato la scarsa trasparenza "relativamente a specifiche misure con effetti di importo rilevante sul fabbisogno e/o sul SNF ma non in termini di indebitamento netto della PA". "In assenza di ulteriori informazioni – si spiega nella memoria – si ritiene che alcune di queste misure potrebbero impattare anche in termini di quest’ultimo saldo". In particolare il rischio è relativo all’incremento del Fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa, per la componente – non esplicitata nel decreto – che non si riferisce alla chiusura delle anticipazioni di tesoreria concesse ai sensi del DL 137 del 2020.
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