(Teleborsa) - Il membro del Comitato esecutivo della BCE
Fabio Panetta ha definito "incoraggianti" i risultati della
consultazione pubblica per verificare la disponibilità dei cittadini e dei professionisti a sostenere un
euro digitale. "Dobbiamo anche prenderci il tempo di lavorare scrupolosamente – ha detto nel corso di un audizione sul tema presso il Parlamento europeo – Nei prossimi mesi il
Consiglio direttivo della
BCE deciderà se dare inizio a una
fase di indagine su un euro digitale".
Quanto ai tempi, Panetta ha indicato che per condurre questa analisi sono previsti circa
due anni. "Al termine dell'indagine il Consiglio direttivo deciderebbe come strutturare l'euro digitale e se passare alla
fase di attuazione dei requisiti utente. Questa fase, che durerà diversi anni, sarebbe dedicata allo sviluppo di servizi integrati, ai test e all'eventuale sperimentazione pratica di un euro digitale". Solo alla fine del processo il Consiglio direttivo sarà in condizione di prendere una decisione in merito alla sua introduzione. "Le stime che abbiamo ora è che saremmo in grado di distribuire l'euro digitale tra
5 anni", ha sintetizzato Panetta.
Una delle maggiori preoccupazioni emersa dalle consultazioni è stata quella della
privacy. "In linea teorica – ha spiegato il rappresentante della Banca Centrale Europea – i pagamenti in euro digitali potrebbero essere anonimi se l'identità dell'utente non fosse verificata al momento dell'accesso a tali servizi. Ma questo sarebbe terreno fertile per le
attività illecite e potrebbe ostacolare il rispetto della normativa sul contrasto al
riciclaggio di denaro e al finanziamento del
terrorismo". Per tali ragioni, per garantire la sicurezza degli utenti Panetta ha ipotizzato la previsione di "diversi livelli di privacy" per i loro pagamenti: "alcune transazioni potrebbero essere condotte senza dover condividere con soggetti terzi i dettagli del pagamento. Ad esempio, i pagamenti off-line di importo modesto", mentre sui pagamenti elettronici e di importo rilevante "i dettagli dovrebbero essere disponibili per gli intermediari. Tuttavia, tecniche di ottimizzazione potrebbero assicurare un livello elevato di privacy".
Tra le altre ipotesi presentate da Panetta c'è anche quella di "rendere costoso usare l'euro digitale oltre una certa soglia come forma di
investimento". "È un delle strade possibili perché – ha spiegato agli eurodeputati – vogliamo preservare
l'intermediazione bancaria".