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Covid, in Italia curva in decrescita. Da lunedì nessuna regione in area rossa

Arancioni le regioni Sicilia, Sardegna e Valle d'Aosta. Nelle ultime 24 ore 10.554 casi e 207 morti

Economia, Salute e benessere
Covid, in Italia curva in decrescita. Da lunedì nessuna regione in area rossa
(Teleborsa) - Calano i casi di Covid in Italia. Nelle ultime 24 ore nel nostro Paese si sono registrati 10.554 positivi, contro gli 11.807 di ieri, a fronte di 328.612 tamponi (4mila più di ieri). Il tasso di positività scende dal 3,6% al 3,2%. Diminuiscono anche i decessi, 207 (ieri 258), per un totale di 122.470 vittime da inizio epidemia. È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.

Scende il numero delle persone attualmente positive che risultano essere in tutto 397.564, 5.238 in meno rispetto a ieri: i malati ancora attivi sono ora 397.564. Di questi, sono in isolamento domiciliare 378.980 pazienti. Migliora la situazione anche sul fronte delle terapie intensive con 55 ricoveri in meno di ieri e 109 nuovi ingressi in rianimazione che portano a 2.253 il totale dei malati più gravi. Nei reparti Covid ordinari ci sono, invece, 16.331 ricoverati.

La Lombardia registra, a livello regionale, il numero più elevato di casi (+1.759), seguita da Campania (+1.382), Lazio (+1.063), Emilia Romagna (+871), Puglia (+870) e Piemonte (+867).

A partire dal 10 maggio l'Italia si presenterà quasi interamente gialla. Nessuna regione sarà in area rossa ma rimangono arancioni le regioni Sicilia, Sardegna e Valle d'Aosta.

A livello generale in Italia cresce leggermente l'Rt che si stima a 0.89 ma – secondo quanto fa sapere l'Istituto superiore di sanità – il dato non preoccupa in virtù del fatto che tutte le regioni, tranne il Molise, hanno comunque un Rt inferiore a 1. "La curva in Italia – spiega Silvio Brusaferro – è in decrescita: la decrescita è sempre lenta ma il dato significativo è si registra in tutte le regioni. I ricoveri ci segnalano dati importanti, per quanto riguarda l'area medica l'occupazione è al 29% anziché al 32 come la settimana precedente, nelle terapie intensive è al 25 rispetto al 30%".




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