(Teleborsa) - "Fatemi dire della
soddisfazione per il
gran lavoro del Governo italiano e degli uffici dei
diversi ministeri" sul PNRR,
"lavoro reso necessario non perché quello
precedente non fosse buono ma perché il
cambio della maggioranza ha costretto a una grande accelerazione il nuovo Governo". Lo ha detto il Commissario all'economia
Paolo Gentiloni, in audizione sulla
riforma fiscale davanti alle Commissioni riunite Finanze di
Camera e Senato, esprimendo
"soddisfazione e riconoscimento dell'ottimo lavoro del
Governo Draghi in queste settimane".
Nell'area euro "il primo trimestre è stato ancora negativo" sul
PIL "però per uno
0,4%, che è il segno che con alcuni settori, in particolare la
manifattura, abbiamo ripresa a
correre mentre altri sono ancora in
difficoltà". Ora "questa
ripresa che si annuncia e che prenderà certamente corpo nella
seconda metà di quest'anno - ha affermato il Commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, durante una audizione sulla riforma fiscale alle Commissioni Finanze di Camera e Senato - è una
ripresa alla cui qualità puntano
Next Generation Eu e i Piani nazionali" di Recovery.
Sulla riforma del
sistema fiscale in Italia "abbiamo una
occasione storica, di cui siete protagonisti visto che ne state discutendo", ha detto l'eurocommissario. "Dal nostro punto di vista, gli obiettivi generali devono essere quelli di una
crescita più sostenibile, dell'equità e della neutralità di bilancio", ha aggiunto. E oltre all'equità, altre direttrici su cui muoversi devono essere "
la semplificazione" del fisco e
"l'intensificazione della lotta contro l'evasione fiscale", che è un fenomeno che permane.
Un passaggio particolarmente interessante. "Non è più possibile rassegnarsi al fatto che
alcuni giganti con profitti per decine di miliardi in questo anno di crisi paghino, in proporzione, meno tasse di un negozio in Via del Corso", ha detto Gentiloni per il quale "gli strumenti della tassazione dovranno essere anch'essi una leva fondamentale per promuovere l'equità, visto che la crisi ha esacerbato le differenza tra alcuni grandi vincitori e tante persone messe in difficoltà. Nelle dinamiche dei mercati globali - ha concluso - è sempre più evidente che servono strumenti globali se si vuole davvero da un lato combattere frodi, evasioni e paradisi fiscali, e dall'altro se si vuole riallocare i proventi della tassazione non in base a dove stanno le sedi legali delle grandi multinazionali,
ma a dove si svolgono attività e profitti".