Facebook Pixel
Milano 17:35
34.750,35 -0,03%
Nasdaq 21:00
18.254,69 -0,14%
Dow Jones 21:02
39.807,37 +0,12%
Londra 17:35
7.952,62 +0,26%
Francoforte 17:35
18.492,49 +0,08%

Goldman: Eurozona meno vulnerabile a variante Delta. Ma taglia crescita 3° trimestre

Economia
Goldman: Eurozona meno vulnerabile a variante Delta. Ma taglia crescita 3° trimestre
(Teleborsa) - L'eurozona è meno vulnerabile alla variante Delta del coronavirus rispetto ad altre importanti aree del mondo. Lo sostiene una nuova ricerca di Goldman Sachs, dove si elencano tre motivi principali per questo giudizio: gli alti tassi di vaccinazione; il fatto che l'area euro rimane indietro nella ripresa dalla pandemia, e quindi con un potenziale di recupero significativamente maggiore rispetto ad altre grandi economie, in particolare in Spagna; un sostegno fiscale più ritardato che altrove, poiché il Recovery Fund sta iniziando solo ora a erogare fondi.

Nonostante queste note positive, la banca statunitense osserva che la crescita dell'area euro ha iniziato a rallentare dopo lo slancio molto forte del secondo trimestre. Perciò ha Goldman Sachs leggermente abbassato la stima per la crescita nel terzo trimestre al 2,3%. "La moderazione della crescita probabilmente riflette il fatto che gran parte della spinta delle riaperture è ormai alle nostre spalle, gli effetti dalla variante delta e una crescita più lenta all'estero", si legge nella nota firmata da Sven Jari Stehn, capo economista europeo di Goldman Sachs.



Il livello del PIL reale in Germania, Francia e Italia era di circa il 3% inferiore al livello pre-pandemia nel secondo trimestre e fino al 7% in Spagna. "I Paesi europei si distinguono quindi rispetto ad altri con alti livelli di immunità e potenziale di recupero maggiore", viene sottolineato.

Goldman Sachs mantiene quindi le proprie previsioni per una forte crescita dell'eurozona nel 2021 (+5,4%) e 2022 (+4,4%), entrambe al di sopra del consensus. "Sebbene vediamo un rialzo più limitato rispetto all'inizio dell'anno, rimaniamo costruttivi sulle prospettive dell'attività nell'area euro - scrive Sven Jari Stehn nelle conclusioni - In particolare, la crescita dell'area euro dovrebbe apparire forte su base relativa nel secondo semestre nonostante il rallentamento in atto".
Condividi
```