(Teleborsa) - "
Un nuovo sistema energetico globale sta emergendo, lo vediamo ogni giorno, il 90% di tutte le centrali istallate nel 2021 è da fonti rinnovabili ed il solare ha la leadership nel nuovo mercato elettrico". Lo ha detto il
Direttore esecutivo dell'AIE, Fatih Birol, in occasione della sua visita a Roma per un
evento organizzato dall'Eni intitolato "World Energy Outlook 2021 - L'Italia e la transizione energetica tra Cop26 e scenari globali".
Il messaggio che l'ultima edizione del WEO vuole dare - ha spiegato Birol - è che "
dobbiamo preparare le nostre economie ed industrie, senza escludere nessuno, ed abbiamo
bisogno di tutte le tecnologie esistenti, auto elettriche, carbon capture e così via, per centrare l'obiettivo di riduzione delle emissioni".
Il Direttore dell'AIE ha tenuto anche a sottolineare che il
cambiamento non sarà improvviso, "dal giorno alla notte", ma sarà
progressivo e stabile nel tempo. Birol ha anche riconosciuto l'importanza della leadership dell'UE ed il suo ruolo chiave per la decarbonizzazione.
L'evento si è tenuto al
Gazometro, a Roma, un luogo simbolo per l'Eni. L'Amministratore delegato
Claudio Descalzi ha ricordato che il processo di transizione dell'Eni è iniziato nel 2014, in coincidenza con la crisi dell'oil&gas, che ha stimolato la ricerca di "alternative" al core business. Una scelta che nel tempo ha visto il
gruppo impegnato con importanti investimento per lo sviluppo di diverse tecnologie - dalle bioraffinerie alla carbon capture - per arrivate a delineare una strategia che ha come obiettivo il Net Zero.
A proposito del problema della
carbon tax, Descalzi ha sottolineato che
c'è bisogno di una sistema più equilibrato, dove tutti pagano la tassa sulle emissioni, a partire da Cina, Stati Uniti e Russia, altrimenti ne va della competitività di Paesi come l'Europa che hanno una carbon tax che ha raggiunto circa 70 dollari.
Il tema della
cooperazione internazionale è stato condiviso da tutti gli ospiti all'evento, compreso il Vicepresidente europe
o Paolo Gentiloni, che ha parlato della
leadership europea nel campo della transizione energetica e della necessità di esercitarla dentro e fuori i suoi confini. Il commissario ha messo il punto anche su un altro aspetto cruciale, il bilanciamento fra la transizione climatica e la sua accettabilità sociale, sottolineando "quello che nn dobbiamo fare è rendere la transizione difficile da realizzare perché non accettata".
A Proposito del
PNRR, Gentiloni ha riconosciuto la difficoltà di mettere a terra risorse ingenti e l'impegno richiesto per farlo, ma ha sottolineato che "senza transizione climatica, la forza e competitività della manifattura italiana sarà messa a rischio e l'utilizzo delle risorse sarà
fondamentale per il futuro del Paese".
Anche il Ministro degli esteri
Luigi Di Maio ha parlato dell'importanza di un
coordinamento globale ed ha fatto cenno alla Cop 26 ed al fondo di 100 miliardi di dollari per sostenere la transizione dei Paesi in via di Sviluppo, che necessariamente andrà a favorire la sponda a Sud del Mediterraneo, con implicazioni anche sul fronte geopolitico e delle migrazioni.