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MPS, approvato nuovo piano strategico. Utile pre-tasse di 700 milioni nel 2024

Le proiezioni del piano si basano, tra le altre cose, sull'assunzione di un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro da eseguirsi nel 2022

Banche, Finanza
MPS, approvato nuovo piano strategico. Utile pre-tasse di 700 milioni nel 2024
(Teleborsa) - Il consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena ha approvato il Piano Strategico 2022-2026, che sostituisce integralmente il precedente Piano Strategico 2021 - 2025. Il Piano sarà presentato alla Banca Centrale Europea, al Single Resolution Board e al DG Competition, mentre prosegue il dialogo tra Ministero dell'Economia e delle Finanze e DG Competition sulla privatizzazione della banca senese. La banca sottolinea di non essere in grado di fornire una stima precisa dei tempi necessari alle autorità competenti per portare a termine i rispettivi processi e che il piano potrebbe dover recepire eventuali modifiche per riflettere le interlocuzioni con le Autorità.

I principali obiettivi finanziari sono: cost-income ratio al di sotto del 60% entro il 2024, con ulteriori riduzioni negli anni successivi; costo del rischio di circa 50 bps, coerente con l'asset quality della Banca; utile pre-tasse di circa 700 milioni nel 2024; ROTE di circa 8,5-9% nel 2024, circa 11% nel 2026; CET1 Fully loaded ratio superiore al 14% nel 2024 e pari a circa 17,5% nel 2026, prima di dividendi e prima dell’effetto positivo della rivalutazione delle DTA derivanti dal Piano.

Il nuovo piano pone attenzione sul de-risking, prevendendo un NPE ratio lordo inferiore al 4%, in linea con l'attuale livello di MPS e le migliori banche italiane. L'istituto diRocca Salimbeni afferma di avere un contenzioso legale relativo all’attività bancaria ordinaria di dimensioni simili ai peer con una copertura superiore alla media. È prevista una riduzione continuativa dei rischi legali legati all'informativa finanziaria, inferiori a 2 miliardi di euro (al lordo degli accantonamenti già effettuati). Viene evidenziato che, dopo l'accordo raggiunto con la Fondazione il 7 ottobre, relativo ad un contenzioso di 3,8 miliardi di euro, nel quarto trimestre MPS ha già chiuso oltre 200 milioni di euro di contenziosi aggiuntivi sull'informativa finanziaria senza impatto sui livelli di accantonamento.

Gli obiettivi strategici del piano sono quattro: una discontinuità del business model per creare le basi di una nuova e più snella MPS; una radicale semplificazione del modello operativo e della struttura del Gruppo; la prosecuzione del processo di de-risking e resilienza della banca; la creazione di valore che permetta un'adeguata remunerazione agli azionisti. Gli obiettivi sono basati su tre pilastri: rifocalizzazione verso la clientela "core" (famiglie e PMI), sfruttando le opportunità del PNRR; radicale semplificazione del modello operativo, avvicinandolo ai clienti attraverso la rete; investimenti nella digital roadmap focalizzati su ben identificate iniziative per assicurare successo nell'esecuzione. A loro volta, i pilastri poggiano su tre fattori abilitanti: ulteriore integrazione dei principi ESG; accrescere il valore delle persone di MPS, facendo leva su talento, nuove competenze e inclusione; continuare a preservare la qualità degli attivi e completare la normalizzazione dei rischi.

Nel comunicato viene dato conto di come MPS potrebbe arrivare a un utile al lordo delle imposte di circa 700 milioni euro al 2024. Ipotizzando un utile al lordo delle imposte per l'intero anno 2021 invariato rispetto ai nove mesi del 2021, questo dato al 2024 "potrebbe essere costruito come risultato di azioni in gran parte sotto il controllo manageriale", tra cui: circa 90 milioni dalla riduzione di interessi su depositi vincolati, già evidente nel 2021; circa 120 milioni di margine di interesse dalle iniziative di consumer finance lanciate di recente; circa 20 milioni di minori commissioni sulle cartolarizzazioni, grazie a una base di capitale più forte; circa 185-275 milioni per minori spese per il personale; circa 130 milioni di riduzione delle altre spese, grazie anche a gli investimenti in digitalizzazione; un costo del credito "across the cycle" di circa 50 bps.

Le proiezioni di piano sono basate sulle seguenti assunzioni: aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro da eseguirsi nel 2022, anche in considerazione della generazione organica di 170 punti base di CET1 realizzata nei primi 9 mesi del 2021, che permette circa 800 milioni di investimenti IT, circa 1 miliardo di costi di ristrutturazione e la completa rispondenza alle indicazioni emerse in sede di Stress Test 2020 e agli attuali requisiti MREL; margine di interesse supportato dal lancio del business del consumer credit, dalla continua riduzione del costo dei depositi a tempo e normalizzazione del costo del funding istituzionale; commissioni che beneficieranno del forte momentum commerciale, ulteriormente supportati dal minor ricorso a cartolarizzazioni e dallo sviluppo dell'attività commerciale grazie alla solida posizione di capitale; assenza di special reference period per il TLTRO dopo giugno 2022; attivazione di un piano di uscite volontarie di personale, con risparmi di costo di 275 milioni di euro per anno.
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