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Guerra e inflazione spaventano il vino: vendite giù

Del 9,6%. Cresce l'export, positivo per tutti i comparti con un incoraggiante +45% per i liquori

Agroalimentare, Economia
Guerra e inflazione spaventano il vino: vendite giù
(Teleborsa) - Settore vini nella morsa di inflazione e conflitto in Ucraina: a scattare la fotografia il sondaggio promosso dall'Osservatorio di Federvini, in occasione dell'Assemblea generale, e messo a punto con Nomisma e Tradelab. Vendite al dettaglio in calo del 9,6% nel primo quadrimestre rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; da segnalare anche la riduzione del 5% per gli spiriti e del 4,3% per gli aceti. A soffrire maggiormente per la categoria fermi&frizzanti, i vini a denominazione Dop, -10,7% in valore e -11,2% in volumi; i vini Igp registrano -8,7% e -9,7%, i generici -8,1% e -9,6%. A ciò si aggiunga che le previsioni da qui ai prossimi mesi le previsioni sono tutt'altro che incoraggianti: inflazione (41%), conflitto russo-ucraino (25%), seguite da cambiamento climatico (12%), e disoccupazione (10%), le maggiori preoccupazioni degli italiani.

Non casualmente, aprendo l'Assemblea, la Presidente di Federvini parla di "momento di grande incertezza". "Da mesi - prosegue - segnalavamo il peggioramento della situazione e oggi cominciamo a trarne le prime conseguenze. È necessario un confronto aperto con il Governo e le filiere produttive; nessun settore si salva da solo, quello che chiediamo sono interventi di struttura e misure di mercato, in termini di semplificazioni, promozione e supporto a lungo termine per il nostro export".

Il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli richiama rispetto la tutela del Made in Italy: "È necessario che gli sforzi dei nostri produttori siano difesi dalle operazioni di imitazione, i casi più recenti sono il Prošek e l'aceto balsamico ma è essenziale potenziare il quadro normativo con l'obiettivo di rendere più efficace il Nutrinform sia nel mercato comune che in quello globale".

"Questo è un settore che coinvolge oltre 340 aziende produttive per un giro d'affari di 35 miliardi e 1,2 milioni di persone coinvolte - sottolinea il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta che nel corso del suo intervento sottolinea come "del vino è cambiata la matrice del consumo, abbiamo avuto uno spostamento verso la qualità più alta e più costosa, questo ha portato a una riflessione, e a investimenti importanti. Una delle riforme fondamentali per questo settore è quella della digitalizzazione, che cambierebbe la vita delle imprese".
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