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Scuola, il giorno della verità in Senato. Anief: se l’Aula dirà no agli emendamenti scatterà lo stato di agitazione

Economia, Scuola
Scuola, il giorno della verità in Senato. Anief: se l’Aula dirà no agli emendamenti scatterà lo stato di agitazione
(Teleborsa) - "Sui precari della scuola e il docente esperto che non vuole nessuno oggi il Senato dovrà uscire allo scoperto". Così in una nota Anief che ha ricordato che alle 16,30 era infatti all'ordine del giorno dell'Assemblea la discussione del disegno di legge di conversione del decreto Aiuti-bis, che segue l'esame delle Commissioni riunite V e VI le quali nei giorni scorsi non hanno fatto mancare le loro critiche al testo. Successivamente, alle ore 19, è prevista la Conferenza dei Capigruppo.

"È giunta quindi l’ora della verità anche sugli emendamenti Anief al decreto Aiuti Bis improntati sulla conferma dell’organico Covid da almeno 40mila docenti e Ata, sull’inclusione nelle graduatorie del concorso Straordinario bis di tutti i partecipanti alle prove e sulla cancellazione del docente esperto da pagare tra 10 anni dopo tre trienni di formazione", prosegue la nota.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “la riuscita manifestazione a Roma del 30 agosto ha messo d’accordo tutti i partiti e gli altri sindacati e negare le nostre richieste rappresenterebbe l'ultima beffa attuata da un Governo uscente che doveva agire solo su ambiti di urgenza ed invece ha deciso di imporre decisione che non fanno il bene della scuola, degli studenti e del personale. Riteniamo fondamentale ribadire l’importanza delle nostre richieste, perché la scuola ha bisogno di aiuto, non di disposizioni di facciata e discriminatorie come la riforma del reclutamento e della formazione approvata la scorsa primavera".

"A questo punto, se il Senato, su spinta del Governo, oggi non darà risposte positive, inizieremo lo stato di agitazione, con assemblee nei luoghi di lavoro, sino ad arrivare allo sciopero: il prossimo Governo – conclude Pacifico – dovrà far venire meno quelle disposizioni e inserire le nostre richieste nella legge di bilancio 2023”.




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