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TLC, Iannetti: parte Polo strategico, obiettivo 75% PA nel cloud

La missione più importante "è la protezione dei dati critici e strategici", spiega l'AD

Economia, Telecomunicazioni
TLC, Iannetti: parte Polo strategico, obiettivo 75% PA nel cloud
(Teleborsa) - E' partita la fase operativa di realizzazione del Polo strategico nazionale, gestito della società di progetto omonima partecipata da TIM (45%), Leonardo (25%), CdP (20%) e Sogei (10%), e indirizzato a fornire infrastrutture digitali e servizi cloud alla pubblica amministrazione, per ammodernarne i processi informatici, così come previsto dal PNRR.



L'obiettivo è di "mettere a punto, entro dicembre 2022, tutta l'infrastruttura dei servizi offerti dal PSN, da sottoporre poi al collaudo del dipartimento per la Trasformazione digitale della presidenza del Consiglio e da fornire alle Pa". E' quanto spiega Emanuele Iannetti, AD della società di progetto, nell'intervista rilasciata a il Sole 24 Ore.

Si tratta, ha sottolineato, di un "progetto solido, che fa leva su un'infrastruttura sicura, efficiente, indipendente e tecnicamente all'avanguardia". "I tre anni successivi saranno dedicati alle sottoscrizioni dei contratti con le stesse Pa, osserva ancora Iannetti precisando che "la prima meta è avere almeno 280 amministrazioni migrate nel Psn entro il terzo trimestre del 2026, in linea con il target fissato dal Pnrr. E anche altre Pa locali, fuori dal conteggio delle 280, potrebbero migrare. In effetti, l'obiettivo del progetto, che si snoda insieme ad altre iniziative previste nel PNRR, è di portare il 75% delle amministrazioni italiane ad utilizzare i servizi cloud entro il 2026".

La missione più importante "è la protezione dei dati critici e strategici delle Pa". Ma non solo, "c'è la sfida di costruire applicazioni nazionali univoche per raccogliere in maniera omogenea i dati dei cittadini e delle aziende. Quando il Psn funzionerà a regime sarà molto più facile, veloce e immediato costruire applicazioni di carattere nazionale, che possono essere fruite dai cittadini ma anche dalle aziende per aumentarne la competitività o per semplificare la burocrazia".

Senza contare che c'è anche un tema di efficienza della spesa pubblica: "avere migliaia di piccoli data center, come accade ora, non aiuta - conclude Iannetti spiegando che con il PSN "si otterrà un risparmio importante sui conti dello Stato, con una riduzione dei costi oggi sostenuti dalle PA per la gestione delle infrastrutture. Inoltre, avere tutto concentrato su quattro data center aumenta il risparmio energetico".
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