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Zona Euro, PMI manifatturiero ottobre scende a 46,4 punti

Economia, Macroeconomia
Zona Euro, PMI manifatturiero ottobre scende a 46,4 punti
(Teleborsa) - L'Eurozona conferma un rallentamento del settore manifatturiero a ottobre 2022. Si evince dall'ultimo report di S&P Global sui PMI, gli indici sulle aspettative dei direttori acquisti delle aziende manifatturiere. L'indice PMI manifatturiero è stato indicato in calo a 46,4 punti dai 48,4 precedenti e risulta di poco inferiore ai 46,6 della stima flash. L'indicatore dello stato di salute del settore manifatturiero si conferma così al di sotto della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque fra recessione ed espansione.

S&P Global sottolinea che la produzione e i nuovi ordini sono risultati "in calo a tassi raramente superati durante i 25 anni di raccolta dati del PMI". Anche le esportazioni sono" diminuite drasticamente, con l'incertezza geopolitica, l’inflazione alta e le più deboli condizioni economiche che hanno pesato sulla spesa dei clienti esteri".

A livello nazionale, il PMI in Italia si è indebolito a 46,5 punti dai 48,3 precedenti, risultando al di sotto dei 46,9 del consensus. Il PMI della Germania invece è sceso a 45,1 punti rispetto ai 47,8 precedenti e ai 45,7 attesi. Il dato della Francia si è attestato a 47,2 punti dai 47,7 precedenti e ai 47,4 attesi, mentre la Spagna registra un peggioramento a 44,7 punti dai 49 del mese precedente e rispetto ai 47,5 attesi.

"Il settore produttore di beni dell'eurozona si è spostato in una contrazione più profonda all'inizio del quarto trimestre - ha commentato Joe Hayes, Senior Economist presso S&P Global Market Intelligence - Le indagini PMI stanno adesso chiaramente mostrando che l'economia manifatturiera è in recessione. Ad ottobre, i nuovi ordini sono diminuiti ad un tasso che raramente abbiamo osservato nel corso dei 25 anni di raccolta dati. Contrazioni maggiori sono state riportate solo durante i mesi peggiori della pandemia e all'apice della crisi finanziaria globale tra il 2008 e il 2009".

"Tra i fattori che potrebbero aggravare la contrazione è inclusa l'inflazione, che rimane ostinatamente elevata malgrado le continue prove di una riduzione della pressione sulla catena di distribuzione - ha aggiunto - Ad ottobre, rimangono ancora una volta prettamente negative le aspettative per il futuro dei manifatturieri, suggerendo che le aziende si aspettano che queste difficili condizioni si protrarranno nel 2023".
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