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Confindustria ai sindacati: "Non ci presentiamo separati al nuovo Governo"

Un appello a mettere giù cinque o sei punti condivisi per portare avanti le trattative con l'esecutivo

Economia
Confindustria ai sindacati: "Non ci presentiamo separati al nuovo Governo"
(Teleborsa) - Confindustria tende la mano ai sindacati e chiede di fare fronte unitario nelle trattative con il nuovo governo, sintetizzandoi le posizioni di associazioni sindacali e datoriali. La proposta, rivolta ai maggiori sindacati - Cgil, Cisl, Uil - , è stata lanciata dal vicepresidente di Confindustria per il lavoro e le relazioni industriali, Maurizio Stirpe, in occasione dell'assemblea di Federneccanica ed in vista del prossimi appuntamenti per il nuovo decreto Aiuti e per la Manovra.

Per Confindustria è sbagliato "presentarsi separati al tavolo con il decisore politico" che in questo modo "non accontenta né una parte né un altra", ma è meglio "scegliere cinque o sei temi o porli insieme", anche nel tentativo di realizzare "un riannodamento di certe relazioni che non sono foriere di risultati".

L'appello di Confindustria arriva in vista della convocazione a Palazzo Chigi, mercoledì, 9 novembre, di un incontro fra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ed i leader sindacali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.

L'assemblea di Federmeccanica, intanto, si è svolta sotto lo slogan "Fate presto", mentre la relazione del presidente Federico Visentin ha chiaramente alluso alla crisi del 2011, quanto l'Italia era "sull'orlo del baratro", ed ha ricordato che "ci troviamo, per differenti motivi, in una situazione altrettanto drammatica che potenzialmente può essere ancora più difficile".

"Non abbiamo bisogno di segnali con misure temporanee e limitate, così si sprecano solo risorse. Abbiamo bisogno di azioni che lascino il segno", ha concluso il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, commentando la Nadef appena varata dal nuovo Governo ed accogliendo con favore la destinazione di risorse per l'energia ed il gas e la volontà di mantenere in ordine i conti pubblici.




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