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BCE, Panetta: riflettere su velocità aumento tassi e su quanto già fatto

Finanza
BCE, Panetta: riflettere su velocità aumento tassi e su quanto già fatto
(Teleborsa) - "La politica monetaria non influenza l'economia in pochi giorni ma in molti mesi, ovvero da un'anno e mezzo e tre anni sulla domanda aggregata. Non dobbiamo farci perciò trascinare dalla crescita dei prezzi che vediamo oggi, perché è stata determinata dalle cose successe mesi fa. La politica monetaria, man mano che si normalizzano i tassi, deve valutare le esigenze di ulteriori movimenti ponderandole alla luce del movimento già fatto". Lo ha detto Fabio Panetta, Membro del Comitato esecutivo della BCE, durante un evento dell'Associazione bancaria italiana (ABI).

"Mi sembra che sia quello che sta succedendo - ha aggiunto - Mi sembra che vi siano state dichiarazioni da esponenti di rilievo che ora bisogna cominciare a riflettere sulla velocità del movimento".

Per quanto riguarda il finanziamento della transazione ecologica, per cui serviranno circa 500 miliardi di euro all’anno fra il 2021 e il 2030, l'economista italiano ha detto: "Il settore privato deve essere coinvolto. Le banche non devono diventare controllori, in quanto non fanno nemmeno la politica industriale. Però le banche hanno l'interesse a valutare la rischiosità dei finanziamenti. Non decidono chi investe e in quale settore, ma bisogna tenere conto che un investimento può essere rischioso in merito ai cambiamenti climatici. Bisogna che le banche recepiscano che devono estendere la valutazione del merito di credito anche ai rischi di transizione climatica".

A una domanda di Gian Maria Gros-Pietro, presidente del consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo, sull'opportunità di finanziare opere come il rigassificatore di Piombino, Panetta ha detto: "La risposta non la so e se lo sapessi non lo direi. In linea generale stiamo costruendo uno schema che alla fine condurrà a criteri condivisi e robusti per valutare il merito di credito anche in funzione ai rischi ambientali".

"Nella fase inziale le aree non sono ben definite - ha proseguito - C'è anche un'area grigia su cosa vuol dire finanziare la transizione ecologica, ovvero se vanno finanziate solo le imprese green o anche le imprese che ora non sono verdi ma che vogliono diveltarlo".

A una domanda di Pietro Carlo Padoan, presidente del consiglio di amministrazione di UniCredit, che chiedeva se sia opportuno accelerare o decelerare la transizione energetica in un periodo di recessione, ha risposto: "Non si chiede al settore privato di agire da solo. Ci sono ad esempio una serie di attività avviate nel campo dell'energia. La commissione UE ha varato una serie di misure per effettuare acquisti congiunti, per stabilire meccanismi di solidarietà, per colpire gli extraprofitti. Ci sono state anche decisioni a livello politico - che hanno il consesso delle autorità di politica economica a livello europeo - per interventi che siano focalizzati sulle classi meno abbienti, per evitare che interventi fatti in fase recessiva incentivino il consumo di energie fossili. L'attuazione purtroppo non è sempre corrispondente alle migliori intenzioni".
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