Facebook Pixel
Milano 14:50
33.966,89 -0,89%
Nasdaq 24-apr
17.526,8 0,00%
Dow Jones 24-apr
38.460,92 -0,11%
Londra 14:50
8.069,61 +0,36%
Francoforte 14:50
17.911,25 -0,98%

Eurozona: stato manifattura si stabilizza, focus su sviluppi geopolitica e Cina

Economia, Macroeconomia
Eurozona: stato manifattura si stabilizza, focus su sviluppi geopolitica e Cina
(Teleborsa) - L'Eurozona chiude il 2022 all'insegna della stabilità, anche se gli indici PMI segnalano ancora una contrazione dell'attività manifatturiera, in linea con le aspettative.

L’indice PMI manifatturiero di dicembre è stato indicato stabile a 47,8 punti, in inea con il dato del mese precedente e con il consensus. L'indicatore dello stato di salute del settore manifatturiero si conferma così al di sotto della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque fra recessione ed espansione.

A livello nazionale, il PMI in Italia è risalito marginalmente a 48,5 punti, in linea con ilo sonsensus, dai 48,4 precedenti. La Spagna registra un miglioramento a 46,4 punti dai 45,7 del mese precedente e supera i 46,2 attesi, mentre il dato della Francia si è attestato a 49,2 punti dai 48,9 precedenti e supera largamente i 48,9 attesi. Il PMI della Germania invece è sceso lievemente a 47,1 punti rispetto ai 47,3 precedenti, deludendo le attese (47,4 punti).

Durante l’ultimo mese del 2022 è diminuita l’intensità di contrazione del settore manifatturiero dell’eurozona - spiega S&P Global che cura l'indagine sui direttori acquisto della Zona Euro - grazie all’attenuazione delle pressioni inflazionistiche ed alle condizioni più stabili della catena di fornitura, che hanno dato tregua ai produttori di beni. Rimane però evidente la debolezza della domanda dei clienti sotto forma di calo di nuovi ordini ricevuti. Le aziende hanno trasferito la maggiore capacità produttiva nella riduzione del lavoro inevaso.

"Guardando all’anno prossimo, oltre ad osservare i possibili cambiamenti delle politiche fiscali e monetarie, in cima alla lista dei problemi della manifattura vi sarà l’impatto sulle catene di distribuzione ed i prezzi delle materie prime derivante dal cambiamento di approccio al Covid-19 della Cina", sottolinea Chris Williamson, Chief Business Economist di S&P Global Market Intelligence, che aggiunge "c’è poi da considerare la possibilità della forte variazione dei prezzi energetici a causa della situazione geopolitica, con la guerra tra Ucraina e Russia che rimane la principale minaccia alla stabilità della regione".
Condividi
```