(Teleborsa) -
Cineworld, il secondo operatore di cinema più grande del mondo,
prevede di emergere dal Chapter 11 (la proceduta di bancarotta controllata prevista dalla legislazione statunitense)
durante la prima metà del 2023. Nonostante ciò, gli azionisti non si devono aspettare un recupero del valore delle azioni, anche perchè le offerte ricevute non prevedono un corrispettivo in contanti per tutto il perimetro della società, secondo quanto si legge in una nota. Intanto, Cineworld continua a gestire la sua attività globale e i cinema come al solito, senza interruzioni.
Cineworld è
entrato in Chapter 11 il 7 settembre 2022, sottolineando che qualsiasi transazione attuata attraverso i casi del Chapter 11 avrebbe comportato una diluizione molto significativa delle partecipazioni esistenti nel gruppo e che non vi era alcuna garanzia di alcun recupero per i detentori di partecipazioni esistenti.
Oggi la società ha affermato di aver ricevuto "
proposte non vincolanti da parte di alcune potenziali controparti di transazioni per alcune o tutte le attività del gruppo", ma che "
nessuna di queste proposte comporta un'offerta interamente in contanti per l'intera attività".
Cineworld sta esaminando tali proposte, ma sottolinea che "non è previsto che l'eventuale operazione di cessione comporti
alcun recupero per i titolari delle partecipazioni della società". Infatti, l'eventuale operazione di vendita per il gruppo nel suo complesso "non comporterebbe la cessione delle partecipazioni in Cineworld stessa e non sarebbe quindi soggetta alle regole del Codice delle OPA".
Seduta negativa per
Cineworld, che si posiziona a 0,027 sterline, con
una discesa del 31,84%. Atteso un ulteriore ripiego verso l'area di supporto vista a 0,0207 e successiva a 0,0144. Resistenza a 0,0455.
(Foto: Krists Luhaers on Unsplash)