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Stellantis, accordo sul rinnovo del contratto per il biennio 2023-2024: Fiom esclusa

Economia
Stellantis, accordo sul rinnovo del contratto per il biennio 2023-2024: Fiom esclusa
(Teleborsa) - In mattinata è stato firmato l’accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL) per il 2023-2026 già applicato dal 2012 in Italia per i lavoratori Stellantis – con contestuale firma anche per Cnh Industrial, Iveco Group e Ferrari – con le Organizzazioni Sindacali Fim-Cisl, Uilm- Uil, Fismic, Uglm e AQCFR. Prevista una soluzione mista per rispondere al problema della perdita di potere d’acquisto: complessivamente nel biennio i minimi in busta paga saranno aumentati di 11,3 punti percentuali per un totale di oltre 207 euro mensili, con una una tantum da 400 euro a cui si affiancheranno 200 euro di flexible benefit.



L’accordo in particolare prevede che i dipendenti in Italia potranno contare su un aumento in busta paga, a partire da marzo, pari al 6,5% – con un incremento medio di 119 euro che si aggiunge al 2% già erogato lo scorso anno – a cui da gennaio 2024 si affiancherà un ulteriore +4,5%, pari a 87,8 euro. Il nuovo contratto avrà durata quadriennale per la parte normativa e biennale per quella economica. Il bonus da 400 euro sarà erogato in due tranche di pari valore, una nel mese di aprile e l’altra a luglio prossimo, mentre nel mese i lavoratori avranno a disposizione 200 euro netti di Flexible Benefit spendibili nella piattaforma welfare Cnhi, Iveco, Stellantis e in buoni carburanti per Ferrari. Il montante salariale generato dai minimi, dall’una-tantum e dai flexible benefit per il biennio è stimato in circa 4.300 euro medi.

“È stata una trattativa impegnativa, sentita e autentica. Al di là delle normali posizioni tattiche e politiche di parte, voglio sottolineare come dato essenziale di questo rinnovo il grande sforzo economico che CNH Industrial ha fatto per l'adeguamento dei salari di tutti i dipendenti: rappresenta un vero e incontestabile investimento sui lavoratori, le fabbriche e il loro sviluppo. Un investimento che deve quindi essere gestito per il valore che concretamente rappresenta e dal quale si devono attendere i ritorni a beneficio di tutti – ha commentato Vincenzo Retus, Responsabile Relazioni Industriali di CNH Industrial Europe e di Iveco Group –. Questo rinnovo ha inoltre l’obiettivo di rafforzare, come dato valoriale di base e identitario delle nostre relazioni, la diffusione di un'autentica politica partecipativa di cultura del lavoro”.

“L’intesa conferma le buone relazioni in atto fra le parti firmatarie – ha sottolineato invece Andrea Girotti, Responsabile Relazioni Industriali di Ferrari – nello spirito della partecipazione che ha contraddistinto i tre precedenti quadrienni di applicazione del CCSL, che hanno accompagnato e supportato l’Azienda nel suo importante percorso di crescita. Il rinnovo del contratto costituisce un ulteriore tassello nel quadro di consolidamento delle azioni poste in essere per garantire la competitività dell’Azienda nel continuo rispetto delle tutele delle persone Ferrari”.

"È un risultato particolarmente positivo e unico che farà sicuramente da apripista per altri rinnovi contrattuali nazionali – hanno sottolineano il segretario nazionale della Fim-Cisl Roberto Benaglia e il responsabile Auto Ferdinando Uliano – ci eravamo impegnati con le lavoratrici e i lavoratori per recuperare a livello salariale il pesante taglio subito nel corso del 2022 e l'inflazione che peserà anche nel corso di quest'anno. Con questo contratto a differenza di altri contratti, recuperiamo l'inflazione, anche quella generata dagli energetici importati e lo facciamo in 12 mesi".

Rocco Palombella, segretario della Uilm e Gianluca Ficco, referente per l’automotive, hanno aggiunto che ci saranno "altre novità positive per i lavoratori, quali una disciplina più equilibrata dei recuperi produttivi, l'analisi dei quasi infortuni e la sperimentazione dei break formativi, l'introduzione di un preavviso minimo per il rientro dalla cassa integrazione di 12 ore o di 24 ore prima di un giorno festivo, l'introduzione del part time verticale come strumento di conciliazione vita lavoro per i turnisti".

Dall'accordo è stata invece esclusa la Fiom che ha affidato ad una nota la sua posizione. "La firma del CCSL è avvenuta ancora una volta escludendo la Fiom e le lavoratrici e i lavoratori. Il confronto per la scadenza del CCSL si è tenuto su due tavoli per volontà delle aziende, ed interrotto dalle stesse perché l'obiettivo non era quello di individuare un nuovo sistema condiviso di relazioni sindacali", ha sottolineato Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil. "L'obiettivo della Fiom era la realizzazione di un nuovo contratto, con i cambiamenti richiesti dai lavoratori: aumentare il salario in paga base sulla base dell’inflazione, stabilire un nuovo sistema premiante, migliorare le condizioni di lavoro, garantire investimenti e occupazione, affermare un ruolo democratico e partecipativo dei lavoratori attraverso il voto sugli accordi e la centralità del ruolo dei delegati. Anche questa volta, invece, i lavoratori non saranno chiamati a decidere con un referendum sul proprio contratto", ha aggiunto.
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