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Migranti, scontro Roma-Mosca. Crosetto: "E' strategia della Wagner"

"accusati di cose raccapriccianti ma ho la coscienza a posto", dice il Premier Meloni

Economia, Politica
Migranti, scontro Roma-Mosca. Crosetto: "E' strategia della Wagner"
(Teleborsa) - "Siamo stati accusati di cose raccapriccianti ma ho la coscienza a posto". A parlare è il Presidente del Consiglio Meloni accanto al segretario di Stato della Santa Sede Pietro Parolin.

"Più persone partono e si mettono nelle mani di cinici trafficanti, più c'è il rischio che qualcosa vada storto: non credo che questo possa mai essere il modo giusto, umano e responsabile di affrontare la vicenda. Forse sarebbe più facile mettere la testa sotto la sabbia, lasciare che siano dei mafiosi a decidere chi deve arrivare da noi, lasciare che arrivi solo chi ha i soldi per pagarli, lasciare che in Africa continuino a prendere piede i mercenari della Wagner e i fondamentalisti".


Nella guerra dichiarata ai trafficanti di esseri umani, l'Italia punta il mirino contro la Russia, e i mercenari della Wagner al soldo di Mosca. Con la loro influenza in Nord Africa, è il ragionamento a più voci del governo, usano i flussi di migranti come arma ibrida, e serve l'intervento di Ue e Nato.

Non usa giri di parole il Ministro della difesa Crosetto: "Mi sembra che l'aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida" che la Wagner "sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi africani". Lo "scontro globale che il conflitto ucraino ha aperto", aggiunge il ministro della Difesa, utilizza "l'immigrazione incontrollata" per "colpire i Paesi più esposti, in primis l'Italia".

E dopo le tensioni sul decreto varato a Cutro, il centrodestra si compatta dietro questo messaggio, nel giorno in cui a Palazzo Chigi Giorgia Meloni riunisce tutti i ministri interessati al dossier e i vertici dei Servizi segreti, riportando sul tavolo l'ipotesi di un maggior coordinamento sulla sorveglianza marittima per l'individuazione dei barconi in acque extraterritoriali.

Con il coinvolgimento, quindi, della Marina militare, che ha le competenze e gli strumenti tecnologici adeguati.
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