(Teleborsa) - "La possibilità di portare il
Mezzogiorno come hub energetico del
Mediterraneo non è solo una chiacchiera, ma una realtà che posiamo realizzare, perchè posiamo collegare Nord, Sud e Est del Mediterraneo. Ed è evidente che oggi questa prospettiva coinvolge quella politica industriale ora, anche a Bruxelles, ha diritto di cittadinanza". È quanto ha dichiarato il commissario europeo all'Economia,
Paolo Gentiloni intervenendo al Festival Euromediterraneo dell'economia (Feuromed), organizzato dal Quotidiano del Sud.
"Questa prospettiva – ha aggiunto – deve esser vissuta come una grande prospettiva non solo italiana ma europea, per la nova attenzione che dobbiamo dare alle
catene del valore e della
logistica". "Come sempre capita quando discutiamo del futuro la domanda da farci è se questa volta ci sia una occasione vera, perché sappiamo che di unioni del Mediterranno con le
politiche europee si parla da 30 anni. E che la storia di recuperare il
divario del Sud ha avuto qualche periodo di successi negli anni 70 e 60, ma complessivamente negli ultimi 30 anni non ha visto successi".
"Dobbiamo prendere atto che la distanza tra Centro Nord e Mezzogiorno è aumentata – ha proseguito Gentiloni – e la quota di
PIL del Mezzogiorno è passata dal 25% al 22% negli ultimi anni, ma anche la
distanza tra le due
sponde del Mediterraneo è complessivamente cresciuta".
"Io penso che ci siano due ragioni per dire che l'occasione oggi c'è – ha spiegato il Commissario UE –. La prima è banalmente il tema della disponibilità di
risorse: abbiamo una quantità di risorse disponibili per il Mezzogiorno dal
PNRR da qui al 2026 di
86 miliari di euro. Il problema sarà spenderle. Il problema deve avere questa come bussola fondamentale". "Riusciamo ad assorbire questa straordinaria quantità di risorse, che da sola può portare la quota di PIL dal 22 al 23,5%?", ha aggiunto.
La seconda ragione è il tema
energia. "La guerra ha svelato la
dipendenza dal
gas russo e la
risposta Ue è stata straordinaria, in 10 mesi abbiamo ridotto l'import di gas russo dal 40% a 7%, incredibile. Ma ora sappiamo bene che la strada non è in discesa e che sia sulla diversificazione, che sulle rinnovabili il Mezzogiorno ha un ruolo possibile e importante", ha sottolineato. "Abbiamo una parte consistente dei
collegamenti che arrivano nel Mediterraneo nelle Regioni del Mezzogiorno e abbiamo la consapevolezza che sulle
rinnovabili già oggi il Mezzogiorno contribuisce per il il 50% alla produzione italiana".
E sulle nuove
politiche industriali Ue, che non sono più "un tabù", secondo Gentiloni, "c'è una potenzialità per il Mezzogiorno d'Italia. Qui è cruciale la prospettiva verticale. Veniamo da anni in cui la prospettiva orizzontale e dei rapporti tra noi e la Russia ha dominato le nostre politiche. Ma dobbiamo sapere che il destino che la
geografia determina è verticale, verso l'Africa".