(Teleborsa) -
L’Antitrust ha sanzionato le società operanti nel
settore telefonico per aver rilevato un
comportamento illegittimo nella gestione delle
cessazioni delle utenze di telefonia fissa e mobile, anche nell’ipotesi di migrazione verso un altro operatore. In particolare, sono emerse
criticità nella gestione delle procedure interne delle cessazioni delle utenze, che hanno dato origine, a partire almeno da gennaio 2020, a situazioni di
fatturazioni post-recesso o, in caso di migrazione, di
doppia fatturazione a carico dell’utente, a cui è stato richiesto illegittimamente di saldare le fatture sia del nuovo sia del precedente operatore.
Secondo l’Autorità, la illegittima prosecuzione della fatturazione, dopo la richiesta di cessazione del servizio, è riconducibile ad
anomalie e a disallineamenti tecnici tra i sistemi di gestione informatici del processo interno di ciascuna società, rispetto ai quali le stesse, anche se in misura diversa, non hanno adottato efficaci meccanismi di controllo e di intervento tempestivo.
Le
quattro compagnie telefoniche
sono state diffidate dal continuare ad attuare la pratica scorretta ed entro 90 giorni dovranno comunicare all’Autorità le iniziative adottate a tal fine. Inoltre,
Vodafone dovrà pagare una multa di 400mila euro, WindTre di 300mila euro,
Telecom di 200mila euro e Fastweb di 100mila euro.