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Ex Ilva, da ferie sospese a cassa integrazione: monta (di nuovo) la protesta

Corteo dei lavoratori questa mattina a Genova, sindacati chiedono confronto urgente

Economia
Ex Ilva, da ferie sospese a cassa integrazione: monta (di nuovo) la protesta
(Teleborsa) - Assemblea e corteo questa mattina a Genova dei lavoratori dello stabilimento ex Ilva di Cornigliano. All'origine della protesta, la sospensione delle ferie e l'aumento della cassa integrazione, nonostante la ripartenza dell'altoforno 2 nello stabilimento di Taranto. I lavoratori si sono dati appuntamento alle 8 davanti alla portineria e, al termine di una breve assemblea, hanno sfilato in corteo fino a via Cornigliano, causando disagi al traffico nel ponente cittadino.

"Abbiamo convocato questa assemblea - spiega Armando Palombo della Rsu Fiom Cgil dello stabilimento genovese di Acciaierie d'Italia - per spiegare ai lavoratori cosa sta accadendo. È un momento difficile e complicato. A scatenare la protesta è stato l'atteggiamento dell'azienda che ha sospeso le ferie a tutti e non sappiamo perché. Sappiamo che c'è una trattativa in corso tra lo Stato e l'azionista Mittal e siamo qui per farci vedere e sentire e per accelerare una soluzione: gli impianti e i lavoratori lo richiedono. Abbiamo bisogno che qualcuno ci spieghi il piano industriale perché leggiamo tanti articoli sui giornali, ma di ufficiale non c'è nulla. Stiamo aspettando. Sembra di essere in un travaglio, vicini a qualcosa che sta nascendo ma non si capisce bene cosa. Il ministro Urso ha dichiarato a iIl 24 Ore che siamo al tempo delle scelte ma queste scelte non stanno arrivando e noi ne paghiamo le conseguenze, quindi che si sbrighino".

Non più rinviabile il confronto con le parti sociali. "Un ministro che trascura la più grave crisi industriale italiana per la strategicità del settore e per il numero di lavoratori coinvolti, parlo dell'ex Ilva, dice dell'attenzione che questo Governo destina alle politiche industriali del nostro Paese, al di là di tutta la retorica sul Made in Italy". È quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, relativamente alle richieste urgenti di incontro di Fiom, Fim e Uilm nazionali a fronte della grave situazione che vivono i siti produttivi del gruppo Acciaierie Italia, "per il quale - ricorda il dirigente sindacale - da tempo chiediamo un chiaro piano industriale a fronte dell'aumento esponenziale dei lavoratori in cassa integrazione".

"A mio avviso Acciaierie d'Italia non può vietare né intervenire sulle prerogative di legge e di contratto negando o modificando la fruizione di un istituto in fattispecie quello delle ferie, cosa che la stessa azienda ha messo nero su bianco con una lettera di chiarimento inviata alle Rsu il 25 maggio. Mi pare persino ovvio che la disputa, seppur importante, non è la questione delle ferie ma è la continua e lenta incessante distruzione dell'ex Ilva sulla pelle dei lavoratori", dichiara in una nota Antonio Apa, coordinatore ligure della Uilm, dopo la protesta di oggi dei lavoratori dello stabilimento ex Ilva di Genova.
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