(Teleborsa) - Il governatore della Banca d'Italia,
Ignazio Visco, ha dichiarato di essere convinto che il
debito pubblico italiano sia sostenibile ma "occorre che ci sia una risposta sul
piano infrastrutturale e sul piano di come vengono spesi i soldi tale che chi compra i nostri titoli per attività di investimento dei risparmi, diretti o di coloro che sono amministrati attraverso fondi, si convinca che noi abbiamo una capacità di crescita". Visco, è intervenuto a Napoli al convegno "In viaggio con la Banca d'Italia".
"Questo è un
impegno politico rilevante che va sottolineato continuamente – ha aggiunto –. Sono convinto che ce l'abbiamo. Bisogna investire molto di più anche nelle tecnologie nuove, nella conoscenza di cui bisogna disporre per poter crescere". Secondo il governatore "gli interessi non sono il risultato di speculazione contro l'Italia, sono risultato di attenzione che noi teniamo i nostri conti il più possibile in ordine".
Per quanto riguarda l'
inflazione, il suo sviluppo è stato determinato da uno choc straordinario di natura esterna. Avremmo potuto assorbirlo una tantum, una
tassa dall'esterno, ma c'è il rischio che questo si trasferisca tra i prezzi, i costi, i salari e così via. Dobbiamo tenerlo sotto controllo perché l'inflazione è la tassa più iniqua che colpisce soprattutto i meno favoriti".
Secondo il governatore
l'intervento delle
banche centrali "dev'essere calibrato sulla base dei
rischi che si possono avere e che poi in qualche modo si possono materializzare rendendo ancora più difficile il nostro percorso". "Questa è l'interazione difficile che stiamo avendo all'interno di coloro che hanno questa responsabilità, con successo – ha spiegato –. Adesso bisogna che quel successo dia luogo alla necessaria pazienza per vedere i risultati e attenzione a garantire che questo percorso sia un percorso continuo e non erratico".
Il governatore della Banca d'Italia ha poi dedicato parte del suo intervento ai problemi del
Sud Italia. "L'arretratezza del Mezzogiorno c'è. C'è la difficoltà nel trovare lavoro, le infrastrutture che ritardano, ci sono cose vere che vediamo tutti i giorni", ha dichiarato. "Oltre ai dati, poi, vi sono anche percezioni. Le
percezioni – ha sottolineato – sono di un ritardo. Collego molto di questo declino alle difficoltà legate alle persone, al
capitale umano di cui disponiamo, alla conoscenza: molto di più bisogna fare su questo piano".
"È evidente che c'è molto lavoro da fare e in questo lavoro, con le difficoltà, con le crisi, la crescita bassa dell'Italia rispetto ai nostri partner europei, la
Banca d'Italia cerca di dare risposta a richieste importanti di stabilità perché senza la stabilità è difficile la prospettiva di sviluppo", ha concluso Visco.