(Teleborsa) - L'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER) segnala un
ritardo nell'attuazione del quadro UE per valutare e affrontare i rischi relativi alla
sicurezza dell'approvvigionamento elettrico in modo coordinato. Lo si legge nel rapporto pubblicato oggi nel rapporto 2023 sulla sicurezza dell'approvvigionamento elettrico dell'Unione europea.
Dallo studio emerge che i
costi totali dell'UE dei
capacity mechanisms sono raddoppiati dal 2020 a 5,2 miliardi di euro nel 2022, aumentando ulteriormente di un altro 40% nel 2023. Viene fatto notare i capacity mechanisms (misure di sostegno temporanee che i paesi UE possono introdurre per remunerare le centrali elettriche per la sicurezza dell'approvvigionamento elettrico a medio e lungo termine) "sostengono
in gran parte le centrali elettriche a combustibili fossili (carbone e gas), minando potenzialmente il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio".
Per aumentare il livello di sicurezza dell'approvvigionamento, l'ACER
incoraggia gli Stati membri ad accelerare e rafforzare l'integrazione del mercato elettrico europeo. Inoltre, sottolinea la necessità di rafforzare ulteriormente la cooperazione interistituzionale e transfrontaliera nel settore della sicurezza dell'approvvigionamento, ad esempio migliorando la preparazione a livello regionale e progettando e attivando misure di emergenza in modo coordinato, ove possibile.
Sulla base dell’esperienza della crisi post pandemia e guerra in Ucraina, "un insieme equilibrato e coordinato di
misure di emergenza dovrebbe essere
formulato con sufficiente anticipo per essere meglio preparati ai rischi futuri", con le autorità nazionali che dovrebbero dare priorità alle politiche e alle misure che contribuiscono simultaneamente ai vari obiettivi politici.