(Teleborsa) -
Si è conclusa oggi la due giorni di ALIS - Associazione logistica dell'intermodalità sostenibile, che rappresenta ben 2.250 soci, con 80 miliardi di euro di fatturato aggregato e 257.000 lavoratori. "Siamo decisamente convinti che l’Italia, con la sua storia, le sue tradizioni e il suo patrimonio culturale, possa e debba svolgere un ruolo cruciale nella costruzione di un presente più sicuro ed un futuro più sostenibile", ha affermato ieri il
Presidente Guido Grimaldi nel suo intervento introduttivo all'assemblea.
Il
Centro Studi ALIS, in collaborazione con
SRM, ha analizzato i
benefici in termini ambientali, sociali ed economici ottenuti grazie ai suoi associati. Nel 2003,
6 milioni di camion sono stati sottratti alle autostrade,
143 milioni di tonnellate di merci sono state spostate dalle autostrade verso l’intermodalità e
5,4 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 sono state abbattute. Si conferma inoltre il
risparmio economico per le famiglie e i cittadini italiani di ben oltre
7 miliardi di euro proprio grazie al trasporto intermodale.
"Le istanze che arrivano dal nostro mondo sono legate a fattori molto importanti, uno fra tutti è
l'ETS che parte dal 1° gennaio 2024, che
colpirà ingiustamente il settore marittimo, perché solo l'Europa applicherà questa tassazione, ma gli altri non lo faranno e quindi il mercato europeo e l'hub italiano saranno sottoposti ad uno stresso enorme. E' necessario
recuperare questa ipertassazione sotto forma di incentivi per l'intermodalità come il Marebonus e Ferrobonus", ha affermato
Marcello Di Caterina, Vicepresidente e Direttore Generale ALIS.
"Considerando da sempre
la sostenibilità il pilastro più importante su cui si regge la nostra Associazione, siamo consapevoli che per raggiungere gli ambiziosi e stringenti target previsti dall’Unione Europea
occorrano nuove tecnologie, che purtroppo ad oggi non esistono ancora", ha sottolineato il
Presidente di ALIS Guido Grimaldi, auspicando maggiori investimenti in ricerca, sviluppo e formazione.
Grimaldi si è mostrato
critico sul sistema di tassazione ETS applicato al solo trasporto marittimo,
in vigore da gennaio 2024, che rischia di "di
compromettere e vanificare gli sforzi ed i
risultati raggiunti finora dagli armatori, ad esempio attraverso le virtuose Autostrade del Mare". Questa
ipertassazione imposta dall'Europa - si sottolinea -
avrebbe un'incidenza minima del 7,5% sulle emissioni globali
generate dal trasporto marittimo con "potrebbe determinare un rischio di back shift modale facendo fare all’Italia un balzo indietro di 30 anni con un ritorno di milioni di camion sulle nostre autostrade con un preoccupante aumento dell’inquinamento e dell’incidentalità".
Giudizio positivo, invece, sulla
proposta di Emanuele Grimaldi, Presidente dell’International Chamber of Shipping, di istituire
un
fondo globale di ricerca e sviluppo "Fund & Reward", alimentato attraverso una
fee su tutte le emissioni prodotte a livello mondiale, dal quale si possano poi attingere le risorse per le nuove tecnologie, ma soprattutto per i nuovi carburanti che saranno sempre più costosi.
Grimaldi ha parlato anche degli incentivi al settore, ringraziando il Ministro Salvini per il nuovo programma
"Sea Modal Shift" destinato ad incentivare l’intermodalità marittima per le annualità dal 2022 al 2026 ed auspicando uno
stanziamento di 100 milioni di euro annui per il programma e per rifinanziare il Ferrobonus.