(Teleborsa) - Riprendere il dialogo a tutti i livelli, anche militari. Questo l'obiettivo del
summit svoltosi ieri tra Joe Biden e Xi Jinping: circa quattro ore di faccia a faccia in una scenografica residenza alle porte di San Francisco per avviare il disgelo tra Usa e Cina. La
prima intesa è stata trovata sul clima, poche ore prima del vertice, quando Usa e Cina hanno firmato una dichiarazione comune in cui si impegnano a lavorare insieme contro "una delle più grandi sfide del nostro tempo", intensificando la cooperazione sul metano e sostenendo gli sforzi globali per triplicare l'energia rinnovabile entro il 2030. Il documento tace sull'uso del carbone e sul futuro dell'energia fossile ma in ogni caso si tratta di un segnale positivo, anche in vista dell'imminente Cop28. Sul tavolo anche un accordo con cui Pechino lancerà un giro di vite sulla produzione e l'esportazione dei precursori chimici del Fentanyl, l'oppioide sintetico a basso costo che miete decine di migliaia di vittime ogni anno in Usa.
I presidenti cinese e americano hanno concordato di riprendere, sulla base dell'uguaglianza e del rispetto, la
comunicazione ad alto livello tra militari e il
dialogo Cina-Usa sul coordinamento della politica di difesa e le relative riunioni Cina-Usa, che includono quelle sull'accordo consultivo marittimo militare e sulle condurre conversazioni telefoniche tra comandanti di teatro.
Biden ha messo in chiaro con Xi che la posizione Usa è di
mantenere la pace, la stabilità e lo status quo a Taiwan, chiedendo al presidente cinese di rispettare il processo elettorale in corso. La Cina "realizzerà la riunificazione con Taiwan e questo è un processo inarrestabile" ha detto ribattuto presidente cinese. La questione di Taiwan "rimane quella più importante e delicata nel rapporto Cina-Usa", ha aggiunto Xi, nel resoconto fornito dalla diplomazia di Pechino. "Gli Stati Uniti dovrebbero intraprendere azioni concrete per onorare il proprio impegno di non sostenere l'indipendenza di Taiwan, smettere di armare Taiwan e sostenere la riunificazione pacifica della Cina", ha detto il leader cinese.
Le azioni degli Stati Uniti contro la Cina "in materia di
controllo delle esportazioni, verifica degli investimenti e sanzioni unilaterali danneggiano gravemente gli interessi legittimi della Cina" ha detto Xi affermando di ritenere "importante che gli Usa prendano sul serio le preoccupazioni della Cina e adottino passi tangibili per revocare le sanzioni unilaterali in modo da fornire un ambiente equo, giusto e non discriminatorio per le imprese cinesi". Lo sviluppo e la crescita della Cina, "guidati dalla sua logica intrinseca, non saranno fermati da forze esterne", ha aggiunto Xi.
"Nei prossimi mesi
manterremo i canali di comunicazione aperti fra i nostri paesi ma anche direttamente fra noi due – ha detto Biden durante la conferenza stampa seguita al faccia a faccia con il presidente cinese –. Abbiamo fatto alcuni importanti progressi, i colloqui sono stati molto costruttivi e produttivi". Biden ha messo in evidenza con Xi che gli "Stati Uniti e la Cina sono in competizione" e che gli Usa "difenderanno i loro interessi, i loro valori, gli alleati e i partner", riferisce la Casa Bianca sottolineando che Biden ha ribadito come il "mondo si attende che gli Stati Uniti e la Cina gestiscano la concorrenza in modo responsabile per prevenire che diventi un conflitto, un confronto e una nuova Guerra Fredda".
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